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Cantare il lavoro - Mestieri e dintorni nella canzone d'autore

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Cantare il lavoro - Mestieri e dintorni nella canzone d'autore

Di Margherita Zorzi

Editrice Zona

In questa "modernità liquida" che trasforma i lavoratori in consumatori e da questi in spettatori, entro i recinti di una totalitaria "società dello spettacolo" (Guy Debord), le problematiche legate alle condizioni di lavoro (e non-lavoro) sono scientificamente occultate dai media e la disperazione confluisce nel privato e nella psicopatologia.

Ben venga dunque questo volume di Margherita Zorzi, ricercatrice di logica matematica per professione ma attenta ad analizzare il mondo della canzone popolare e d'autore.

Dopo aver trattato la vita e l'opera di Fausto Amodei ("Canzoni di satira e di rivolta," Ed. Zona) ora ci propone un'interessante viaggio sul mondo del lavoro visto attraverso gli occhi dei cantanti di musica leggera, dei cantautori e degli interpreti della canzone politico-sociale.

In un mondo dove l'immagine della post-modernità nasconde condizioni da padronato delle ferriere, anche in Italia esistono autori che riflettono su un mondo del lavoro ed una società drammaticamente alienanti. Sono autori occultati - avendo scarso accesso ai media - ma che meritano considerazione e rispetto: Daniele Sepe (già premiato al Tenco per l'album Lavorare Stanca), Pino Marino, Carlo Fava, il cantastorie Franco Trincale ma anche i più noti Caparezza e Samuele Bersani.

Nella seconda parte del volume - forse la più sentita e intitolata appunto "Lavorare stanca"), Margherita Zorzi analizza alcune loro canzoni attinenti al tema, citando brevemente quanche testo significativo, come questo di Carlo Fava.

Sono l'uomo flessibile, Ho un riflesso incredibile, Sono l'uomo invisibile. ...E ho una vita invidiabile, Va be' che tutto è opinabile, mia moglie è sempre introvabile e anche mio figlio è un po' instabile.

La prima parte del volume spazia invece sui territori più ampi della canzone italiana (soprattutto d'autore) alla ricerca dei mestieri descritti o citati in decenni di storia. Come sottolinea l'autrice nell'introduzione: "Il mestiere può essere solo un pretesto narrativo e il cantare, anche senza toccare esplicitamente tematiche sociali con toni aggressivi, diventa un punto di partenza per lo sguardo profondo ed accorto della migliore canzone d'autore". Nella stessa introduzione vengono segnalati altri gruppi e autori particolarmente sensibili alle tematiche sociali che operano nell'underground: sono gli Ardecore, la formazione aretina Casa del Vento, i romani Têtes de Bois (autori del bel disco e dvd Avanti Pop), il duo Secondamarea, Alessio Lega e altri.

Un volume agile ma prezioso.


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