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Cage @ 100
ByUna mente interessata al cambiamento... si interessa precisamente alle cose che sono poste agli estremi. Questo è certamente il mio caso. Se non andiamo agli estremi, non arriveremo da nessuna parte
Preparare questo speciale non è stato affatto semplice. La mole di materiali prodotti da John Cage quando era ancora in vita, e su Cage in seguito, è a dir poco immensa. Non è stato agevole individuare l'essenziale, ciò che avrebbe dovuto e deve costituire i cardini per una riflessione su Cage utile e valevole di essere considerata "speciale". Più se ne legge e ascolta, e più si ha l'impressione di conoscere l'icona di John Cage, quel suo faccione bonario, allegro e sempre sorridente, ma non la sua musica e tutto ciò che dietro di essa c'è. Citazioni, troppe. Immagini, a migliaia. Molte di lui, Merce Cunningham e del loro lungo sodalizio artistico. Poche pero' dei suoi spartiti, quasi sempre immagini di quelli più eclettici e pittorici. A parte gli addetti ai lavori chi ha nelle orecchie la sua musica? Chi conosce i suoi meravigliosi lavori per pianoforte degli anni trenta e quaranta? E quella delizia assoluta che è la "Suite for Toy Piano" nell'orchestrazione di un altro grande compositore americano, Lou Harrison? E la sua musica per orchestra? Chi si è mai avvicinato ai suoi vari "études" per strumenti vari, piano, violino o percussioni, o ai numerosissimi "Solo for"...?
Immergersi nell'opera cageana è immergersi in una sorta di essenza pura della musica "classica" contemporanea, senza filtri, una musica pienamente novecentesca, americana fino al midollo, certo agli estremi, ma nel solco di una tradizione e di una riflessione cominciata ben prima di Cage i cui precursori si possono individuare in Satie, Webern, Varèse, Schönberg, con cui per altro Cage aveva studiato, e continuata ancora con Feldman e Harrison. Un Cage nel suo tempo, insomma. Come sempre ha voluto dire lui di se stesso. Eppure sembra che di Cage esistano solo il pezzo silenzioso e le sue provocazioni, spesso mal interpretate e mistificate al ridicolo.
Contrariamente a quanto si dovrebbe fare in queste circostanze AAJ ha deciso di partire dal fondo, ovvero da quanto più di recente (2010-2012) è stato pubblicato su Cage (registrazioni CD e libri), e da un luogo piuttosto decentrato, l'Italia, cercando di usare alcune opere come dei laboratori aperti per comprendere la musica, l'estetica, la filosofia di John Cage, attraverso quanto lui stesso ha detto, scritto su di esse, attraverso partiture, strumentazioni, esecuzioni, interpretazioni di esse. Pensando di proporre qualcosa che riguardasse Cage, ma sul campo...
Per studiare le singole composizioni, fare confronti tra opere composte nello stesso periodo o che si avvalgono di strumentazioni analoghe, sono stati utili due database disponibili on line, il John Cage database e un database da poco ospitato all'interno del sito ufficiale di Cage, entrambi fondamentali per avvicinarsi alla sua musica perché in essi (quasi) tutto è stato catalogato. A partire da queste ricerche, a cui deve aggiungersi la lettura (quando possibile) delle partiture originali e ascolti "in parallelo" (di più e diversi interpreti), sono state realizzate alcune interviste mirate che hanno permesso di entrare nell'opera recensita sviluppando il punto di vista dell'interprete.
Le interpretazioni proposte non sono evidentemente "storiche". Non sono state realizzate né da Cage, né da musicisti che hanno lavorato con Cage, al contrario, come si vedrà, sono state prodotte in quel che, magari poco opportunamente, ho definito come "luogo di produzione piuttosto decentrato". Si tratta principalmente di esecuzioni italiane, con interpreti di spicco della musica contemporanea italiana. Non valgono meno, ma il punto di vista è forse diverso.
Insieme alla recensione dell'integrale dei Freeman Études interpretati da Marco Fusi, un'intervista con il violinista ci fa comprendere genesi, storia, senso e specificità di quest'opera assai complessa. Ampio spazio è stato dedicato ad Electronic Music for Piano, registrata di recente da Ciro Longobardi e Agostino di Scipio. Un'intervista "congiunta" realizzata con i due musicisti campani racconta scelte intepretative non facili pensando che la partitura consiste in un semplice foglio manoscritte di note. L'Ensemble Prometeo diretto da Marco Angius ha registrato Imaginary Landscapes and Sixteen Dances con la regia del suono di Alvise Vidolin.
Il repertorio per piano, pianoforte preparato e per voce e pianoforte riveste una importanza primaria nella discografia di Cage. Per tale ragione abbiamo pensato ad una serie di interviste "mirate," al pianista Fabrizio Ottaviucci, al pianista Giancarlo Cardini e alla vocalist Sabina Meyer, interpreti del repertorio cageano, rispettosi della sua musica, ma al contempo esploratori degli estremi di cui parla Cage. Il recente omaggio ECM a Cage verte per l'appunto sul repertorio per solo piano, piano preparato e voce e piano, As It Is.
Ancora al repertorio pianistico, ma con una maggiore attenzione a questioni riguardanti l'orchestrazione, sono dedicati due articoli (dejà lù) di Claudio Lugo. Il primo, scritto in collaborazione con il violoncellista Marco Vitali, riesamina il celebre Concert for Piano and Orchestra, il secondo, Caso vs. Improvvisazione e un'esperienza di laboratorio d'improvvisazione musicale per (non)musicisti, discute nella prassi e sul campo molti aspetti del Concert alla luce di improvvisazione e teoria del caso.
Importanti, perché tali sono queste due figure, sono l'intervista a Brian Brandt, direttore della Mode Records, che ha in catalogo quasi cinquanta registrazioni di John Cage (buona parte delle quali "storiche" ed effettuate quando Cage era ancora in vita) e l'intervista a Gene Caprioglio delle edizioni Peters, editore che ha edito e pubblicato in forma manoscritta la quasi totalità delle partiture di Cage. L'argomento della scrittura di Cage, così come il suo interesse per l'arte, la grafica, la danza, avrebbero meritato senz'altro uno speciale nello speciale. Per ovvie ragioni di sintesi [Cage avrebbe apprezzato!], Alberto Bazzurro si è concetrato su Cage, Fluxus e la grafica. Questo speciale è stato, inoltre, l'occasione giusta perchè Maurizio Comandini pubblicasse il testo integrale della sua tesi, intitolata John Cage e Merce Cunningham - Musica Teatrale e Danza Americana - Per un Teatro Musicale, sulle pagine di AAJ.
Altro cardine nella riflessione cageana è stato il silenzio/rumore. Vari celebri pezzi intorno al tema del silenzio sono stati ristampati in Silence happening. Di recente è stato ristampato da Shake edizioni Silence contente scritti e testi di conferenze. Isbn ha tradotto il volume di Kyle Gann, Il silenzio non esiste , dedicato a 4'33'' (nella recensione di Enrico Bettinello).
Luca Canini, prendendo spunto dal pezzo silenzio, ha fatto un viaggio nella rete e nella mitografia cageana. Dedicato invece al "Santo Graal," ossia la puntata di "Lascia o Raddoppia" cui partecipò Cage, Alla ricerca di Cage di Stefano Pocci, di cui pubblichiamo anche la poesia Anarchia.
I contributi dello speciale su John Cage sono i seguenti:
- Intervista a Brian Brandt della Mode Records delle edizioni Peters di Francesca Odilia Bellino
- Intervista a Gene Caprioglio delle edizioni Peters di Francesca Odilia Bellino
- Intervista al violinista Mario Fusi, con recensione dell'integrale dei Freeman Études, di Francesca Odilia Bellino
- Intervista a Ciro Longobardi e Agostino Di Scipio, con recensione di Electronic Music for Piano, di Francesca Odilia Bellino
- Recensione di Imaginary Landscapes and Sixteen Dances, interpretati dall'Ensemble Prometeo diretto da Marco Angius con la regia del suono di Alvise Vidolin, di Francesca Odilia Bellino
- Intervista al pianista Fabrizio Ottaviucci di Francesca Odilia Bellino
- Intervista al pianista Giancarlo Cardini Francesca Odilia Bellino
- Intervista alla vocalist Sabina Meyer di Francesca Odilia Bellino
- Recensione di As It Is di Francesca Odilia Bellino
- Concert for Piano and Orchestra di Claudio Lugo e Marco Vitali
- Caso vs. Improvvisazione e un'esperienza di laboratorio d'improvvisazione musicale per (non)musicisti di Claudio Lugo
- Cage, Fluxus e la grafica di Alberto Bazzurro
- John Cage e Merce Cunningham - Musica Teatrale e Danza Americana - Per un Teatro Musicale di Maurizio Comandini
- Recensione di Silence Happening di Francesca Odilia Bellino
- Recensione di Silenzio di Francesca Odilia Bellino
- Recensione di Il silenzio non esiste di Enrico Bettinello
- Viaggio nella rete di Luca Canini
- Alla ricerca di Cage di Stefano Pocci
- Anarchia di Stefano Pocci
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