Home » Articoli » Interview » Buddy's Knife: quando le parole dei musicisti pesano

1

Buddy's Knife: quando le parole dei musicisti pesano

By

Sign in to view read count
Alla scoperta di una nuova, coraggiosa casa editrice

Il mondo del jazz più avventuroso è costantemente popolato, oltre che dalle "ingombranti" figure dei musicisti, dalla presenza di esseri umani speciali, cui una straordinaria passione, consapevolezza, dedizione, consentono di supportare le difficili condizioni di lavoro e di esistenza.

Spesso si tratta di manager/fratelli, organizzatori illuminati, semplici appassionati, operatori la cui professionalità e umanità costituiscono un irrinunciabile tassello del quadro generale.

Di questa mai troppo celebrata schiera fa parte certamente Renate Da Rin, la dolce e attivissima editrice a capo dell'avventura Buddy's Knife.

Questa casa editrice tedesca si è recentemente affacciata al mondo editoriale con la pubblicazione di due volumi, Who Owns Music? di William Parker e Signs Along The Road, che raccoglie le poesie di Henry Grimes.

Curiosamente due contrabbassisti, ma la scelta non è certo casuale: sia Parker che Grimes, ognuno con la sua storia, sono figure la cui forza espressiva non può andare disgiunta da una carica umana e intellettuale molto forte.

Who Owns Music? raccoglie una vasta selezione degli scritti che William Parker ha accumulato negli anni in diversi progetti, principalmente il Sound Journal, spaziando dalla fine degli anni Sessanta fino ai giorni nostri.

Leggere William Parker è un'esperienza unica e assolutamente doverosa per chiunque sia interessato a entrare con le giuste chiavi di lettura - e la relativa umiltà - all'interno dell'universo musicale afroamericano. Sia che raccontino aneddoti di una vita spesa a suonare che riflettano su profonde questioni spirituali, le parole del contrabbassista newyorkese sono sempre illuminanti, spesso poetiche, semplificando quello che noi che scriviamo di musica amiamo ingarbugliare [o forse non sappiamo che ingarbugliare] con i nostri discorsi.

Ne emerge un'idea del suono, dell'uomo, dell'universo, di dirompente umanità, una forza spirituale che meglio di ogni apologia o nota di copertina spiega la grandezza di Parker come uomo prima ancora che come musicista.

Le poesie, poste verso la fine del volume, non sono che un suggello di questo straordinario percorso, così come le immagini di Parker che accompagnano il testo, molte delle quali scattate da Luciano Rossetti, tra i più importanti fotografi di jazz italiani e collaboratore di AllAboutJazz.

Il libro che raccoglie le poesie di Henry Grimes, Signs Along The Road, parte da presupposti ovviamente molto diversi: l'incredibile storia del contrabbassista, letteralmente scomparso per trent'anni - clicca qui per leggere un articolo relativo al 'ritrovamento' di Grimes - è ormai stata celebrata in mille modi [forse anche eccessivamente], ma è proprio durante questo lungo periodo oscuro, durante il quale non prese mai in mano lo strumento, che Grimes continuò però a scrivere poesie, raccolte in diari.

Questa antologia ne annovera una cinquantina, di differente lunghezza, alcune prive di datazione, la maggior parte risalente agli anni Ottanta fino a arrivare ai giorni nostri.

Difficile descrivere la poesia di Grimes: a volte ingenua, altre criptica, ricca di simbolismi, ritmicamente variegata, apre degli squarci continui nella vita di questo musicista dalla sensibilità inimitabile, svelandone la vulnerabilità e la visionarietà con disarmante efficacia.

Per approfondire un po' il progetto della Buddy's Knife abbiamo rivolto qualche domanda proprio alla editrice, Renate Da Rin, che con grande disponibilità ci ha raccontato qualcosa di più su questi libri.

AAJ: Com'è nata l'idea di una casa editrice dedicata al jazz?

Renate Da Rin: Sin da quando ho incominciato a leggere libri sul free jazz, ho pensato che mi sarebbe piaciuto pubblicare io stessa dei libri di jazz, dal momento che ho sempre trovato incredibilmente affascinante leggere cose su o di musicisti di cui amo la musica.

Da allora ho trovato libri molto ben fatti, sia su musicisti jazz che scritti da loro stessi, ma non esisteva nemmeno una casa editrice in Germania che focalizzasse sul free.

Penso che sarebbe stato un vero peccato lasciare che di questo argomento si occupassero le grandi case editrici che alla fine avrebbero pubblicato esclusivamente cose con un appeal di vendita.

AAJ: Qual è stato quindi il passo successivo?

R.d.R.: La mia idea è quella di co-finanziare attraverso la mia agenzia editoriale quei libri che non possono farcela da soli. In questa maniera la Buddy’s Knife può scegliere i testi con criteri ben diversi dall'esclusivo aspetto finanziario.

Da allora ho lavorato per realizzare quest'idea, che si è materializzata finalmente nel maggio del 2007, con la pubblicazione dei primi due libri, quello di William Parker e quello di Henry Grimes.

La Buddy’s Knife vuole essere un sostegno per i musicisti di free, dal momento che il free non è ancora riconosciuto a livello internazionale nei suoi pieni diritti. Un tipo di sostegno del genere in Germania non esiste, non credo nemmeno in Europa: anche se giri per il mondo sarà dura che tu trovi editori che pubblicano libri di musicisti free.

AAJ: Questi obbiettivi richiedono convinzione e passione...

R.d.R.: Pubblicare questi libri è il mio modo per essere politicamente attiva, di considerarmi un essere umano impegnato e attivamente coinvolto nei temi della responsabilità politica e sociale. In questo modo posso usare le mie capacità e le mie qualità per aiutare una determinata cultura e essere parte di essa: questa cultura è quella dell'arte, ma anche della resistenza e dell'opposizione.

La Buddy’s Knife ha sede a Colonia, ma ambisce a raggiungere un livello internazionale e questo spiega anche perché abbiamo scelto di pubblicare entrambi i primi libri nella loro versione originale inglese, che è la lingua originale dei musicisti e la più diffusa oggi.

AAJ: Qual è l'origine del nome della casa editrice?

R.d.R.: Il nome della casa editrice mi è venuto con grande naturalezza: “buddy” si riferisce a Buddy Bolden, il primo musicista jazz che, alla fine del diciannovesimo secolo si è avventurato in nuovi territori, sviluppando uno stile musicale dentro cui convergevano le percussioni rituali africane e le bande europee. Ecco perchè fu un pioniere del jazz!

Il coltello [“knife”] ha una qualità a doppia faccia, ambivalente: come arma e strumento, il coltello può al tempo stesso essere liberatorio o pericolosissimo.

Gli innovatori sono sempre in uno stato di pericolo.

Buddy Bolden o Lester Bowie, Charlie Parker, John Coltrane, Miles Davis, tutti loro hanno seguito il sentiero dell'improvvisazione il che, specie ai primi tempi, significava che hanno accettato al pericolo dell'improvvisazione.

Era molto facile perdersi durante questo percorso, o rimanerne bruciati.

Chiunque rompe con le forme tradizionali si trova in una situazione di pericolo, il pericolo che ogni tipo di rivoluzione porta con sé.

Arrendersi al pericolo è un aspetto; arrendersi all'opportunità dell'innovazione è il suo rovescio.

Così il nome “Buddy’s Knife” si riferisce al tempo stesso alle radici del jazz e ai suoi aspetti pericolosi e rivoluzionari, al fatto che si deve essere disposti a correre rischi.

AAJ: I primi due libri sono di William Parker e Henry Grimes, com'è nata questa scelta?

R.d.R.: La decisione di pubblicare i libri di William e Henry è dovuta principalmente ai miei contatti personali con i musicisti stessi e i loro agenti. Ora, con il senno di poi, posso dire che i due titoli sono splendidamente complementari, offrendo prospettive molto differenti e interessanti sul jazz, ognuno a modo suo.

Progetti futuri?

R.d.R.: Al momento stiamo pianificando diversi nuovi progetti, che includono una biografia e un libro sui musicisti afroamericani. Sì, pubblicheremo anche libri di testo, testi di riferimento, libri specializzati sul jazz!

In generale il nostro obbiettivo è continuare nella direzione intrapresa con le prime due uscite e sviluppare il supporto che la Buddy’s Knife offre a artisti tedeschi e internazionali.

I libri della Buddy’s Knife si possono ordinare dal sito www.buddysknife.de


< Previous
Italia

Next >
Portology

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Read The Mosaic Records Story
Record Label Profile
The Mosaic Records Story
Read Ahmad Jamal: An American Classic
Read Introducing Baritone Saxophonist Evan Gongora

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.