Fabio Accardi: Breathe
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Il quinto disco a proprio nome del batterista barese Fabio Accardi si ricollega idealmente al precedente, Precious, essendo ispirato anche questo alle problematiche ecologiche che attentano la terra su cui viviamo. Anche la formazione è in larga misura la stessa, un quintetto di musicisti tra i più interessanti della penisola.
Le composizioni sono tutte originali, con la sola esclusione di "Daydreaming," dei Radiohead. La cifra della musica è fondamentalmente quella di un jazz moderno declinato all'italiana, con temi melodici ben delineati che fungono da filo conduttore e ai quali si rifanno sia i singoli in assolo, sia la formazione nelle riprese. Il tutto realizzato con cura dei dettagli, come si percepisce fin dall'avvio del primo brano, "Let the Earth Breathe": l'introduzione è affidata al contrabbasso di Giorgio Vendola sul sopito contrappunto della batteria del leader; l'ingresso della chitarra di Francesco Poeti avvia un crescendo che si completa con l'arrivo del sax contralto di Gaetano Partipilo, per poi proseguire una narrazione sostenuta, con la formazione al completo, che prende pause con gli assoli del piano di Claudio Filippini e della chitarra.
È un esempio dello stile del lavoro, che ritroviamo in forme simili anche nella cover dei Radiohead, condotta tutta in crescendo e che ha momenti dal forte coinvolgimento, ma che altrove prende sfumature più fusion"Bene mi fa," con Partipilo al soprano, "A Talk with God"oppure di narrazione sospesa e malinconica"Lullaby for a Little Angel," uno dei momenti migliori dell'album, ove è marcato il ruolo di Filippini e del soprano di Partipiloo ancora di ballad -la conclusiva "Once Upon a Time," nella quale Partipilo ha modo di offrire una notevole interpretazione al contralto.
Album ben fatto, anche se tutto sommato piuttosto convenzionale e senza acuti di spicco.
Le composizioni sono tutte originali, con la sola esclusione di "Daydreaming," dei Radiohead. La cifra della musica è fondamentalmente quella di un jazz moderno declinato all'italiana, con temi melodici ben delineati che fungono da filo conduttore e ai quali si rifanno sia i singoli in assolo, sia la formazione nelle riprese. Il tutto realizzato con cura dei dettagli, come si percepisce fin dall'avvio del primo brano, "Let the Earth Breathe": l'introduzione è affidata al contrabbasso di Giorgio Vendola sul sopito contrappunto della batteria del leader; l'ingresso della chitarra di Francesco Poeti avvia un crescendo che si completa con l'arrivo del sax contralto di Gaetano Partipilo, per poi proseguire una narrazione sostenuta, con la formazione al completo, che prende pause con gli assoli del piano di Claudio Filippini e della chitarra.
È un esempio dello stile del lavoro, che ritroviamo in forme simili anche nella cover dei Radiohead, condotta tutta in crescendo e che ha momenti dal forte coinvolgimento, ma che altrove prende sfumature più fusion"Bene mi fa," con Partipilo al soprano, "A Talk with God"oppure di narrazione sospesa e malinconica"Lullaby for a Little Angel," uno dei momenti migliori dell'album, ove è marcato il ruolo di Filippini e del soprano di Partipiloo ancora di ballad -la conclusiva "Once Upon a Time," nella quale Partipilo ha modo di offrire una notevole interpretazione al contralto.
Album ben fatto, anche se tutto sommato piuttosto convenzionale e senza acuti di spicco.
Track Listing
Let the Earth Breathe; Bene mi fa; Lullaby for a Little Angel; A Talk with God; Daydreaming; Oxygen; Once Upone a Time.
Personnel
Fabio Accardi: drums; Gaetano Partipilo: saxophone, alto; Claudio Filippini: piano; Francesco Poeti: guitar; Giorgio Vendola: bass, acoustic.
Album information
Title: Breathe | Year Released: 2020 | Record Label: Mordente Records
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Instrument: Drums
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