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Ramon Moro Quartet: Blue Horizon

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Ramon Moro Quartet: Blue Horizon
Alla testa di un quartetto di eccellenti artisti, il trombettista torinese Ramon Moro mette a frutto vent'anni di attività trasversale—tra jazz, musica di scena e collaborazioni in ambito punk e rock—e, lasciandosi ispirare da "Folk Song For Rosie," antico e bellissimo brano di Paul Motian registrato nel 1979 con lo storico trio assieme a Joe Lovano e Bill Frisell, realizza un lavoro lirico e sognante, libero e innervato da spirito di ricerca.

Le composizioni sono tutte del leader, segnate da moltissimi riferimenti impliciti—dalla musica dark e ambient a quella contemporanea, dalla classica novecentesca al jazz nordeuropeo—ma lasciano ai musicisti la libertà di esprimersi e creare a piacimento, con la sola indicazione di non eccedere nel virtuosismo, al fine di dar vita a una narrazione sospesa, ora più drammatica, ora maggiormente evocativa, nella quale l'equilibrio del suono complessivo non sia compromesso dalla voce dei singoli.

Il risultato è davvero mirabile, vuoi per l'attenta strutturazione dei brani, vuoi per le qualità di tutti i protagonisti. La prima si articola sulla centralità di un'idea melodica, che viene sviluppata in vari modi dalla tromba o dal flicorno di Moro, attorno alla quale si addensano gli interventi degli altri musicisti. I quali, ben lungi dal limitarsi a dare supporto al leader, offrono il loro contributo con libertà e reciproca attenzione.

Dopo l'iniziale "White Dragon"—dominata dalle linee di Moro e programmatica al pari della title track—i due brani successivi rappresentano esemplarmente la poetica dell'album: "Love's Uncertainty" si apre con il solo suono, corposo e narrativo, del contrabbasso di Federico Marchesano, che introduce l'ingresso della tromba, accompagnata, che disegna le linee tematiche solo il tempo di lasciare spazio al liberissimo librarsi del pianoforte di Emanuele Maniscalco, sostenuto potentemente dalla batteria di Zeno De Rossi; "Untie Me" si apre invece proprio con un'introduzione di De Rossi—peraltro per tutto il lavoro degno erede di quel Motian che lo ispira—a brevi frasi del leader , che preludono prima a un elaborato lavoro in piano trio, poi a un solo del contrabbasso, per poi culminare nell'intreccio collettivo che conclude il lungo brano.

Il prosieguo ricombina questi elementi in modi di volta in volta diversi, offrendo molteplici opportunità espressive ai musicisti e numerosi gustosissimi scenari all'ascoltatore. Singolare, tra gli altri, "Too Late," totalmente dominata da pianoforte e ove Moro non compare affatto—a testimonianza della maggiore importanza che assegna al discorso complessivo rispetto al virtuosismo individuale.

Disco sontuoso, che avrebbe fatto ben più scalpore se edito da etichette più blasonate e seguite della pur eccellente berlinese AUT Records.

Disco della Settimana

Track Listing

White Dragon; Love’s Uncertainty; Untie Me; Albed; Blue Horizon; Too Late; Nocturno for Loly; Wrong Stop. It’s So Cool.

Personnel

Ramon Moro
trumpet
Federico Marchesano
bass, acoustic
Additional Instrumentation

Emanuele Maniscalco: piano

Album information

Title: Blue Horizon | Year Released: 2020 | Record Label: Aut Records


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