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Big Satan al Pinocchio di Firenze

Big Satan al Pinocchio di Firenze
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Big Satan
Pinocchio Live Jazz
Firenze
24.2.2018

Momento di punta dell'eccellente rassegna di quest'anno, il prestigioso trio Big Satan è arrivato al Pinocchio Live Jazz di Firenze l'ultimo sabato di febbraio. Capitanata dall'altosassofonista Tim Berne, affiancato dalla chitarra di Marc Ducret e dalla batteria di Tom Rainey, Big Satan è una formazione che esiste da venticinque anni, anche se -per esplicita loro ammissione -negli ultimi quindici ha suonato pochissimo. L'occasione era quindi ghiotta e l'attesa non è stata tradita.

L'intesa tra i tre e le loro eccezionali capacità espressive, infatti, sono sembrate tutt'altro che arrugginite dal tempo e hanno nutrito l'ora e mezzo di un concerto sviluppatosi attraverso una serie di brani sorretti da composizioni scritte, molto serrate e articolate, attorno alle quali i tre hanno liberato la loro creatività.

Brani di una certa lunghezza, con atmosfere scure condotte dalle linee sinuose di un Berne che in questo contesto da il meglio di sé, sciorinando l'intero suo repertorio espressivo allo strumento: fraseggio frammentato e ricco di scarti e variazioni, andamento ipnoticamente circolare favorito dalle composizioni come detto densissime (Berne è sembrato restare più degli altri aderente alla pagina scritta), ma anche catartici slanci dal marcato dinamismo, nel corso dei quali la voce del contralto è risuonata tesa ed espressiva come da tempo non gli ascoltavamo.

A sostegno del sax, ma allo stesso tempo sempre pronti a farsi protagonisti -sia in duo, sia in assolo -i due compagni di viaggio, capaci se possibile di essere ancor più emozionanti di Berne: Ducret, unico alla chitarra elettrica tanto per il suono, estremamente personale e ricercato, quanto per le invenzioni, realizzate anche attraverso l'uso degli artifici elettronici, ma senza né eccessi, né esibizionismo; Rainey, che ha interpretato il proprio ruolo in modo sorprendente, con costante variazione di ritmi e di stilemi, ma soprattutto con una mobilità e una creatività entusiasmanti anche a vedersi.

Concerto intenso, dunque, nonostante la stanchezza dei tre e la loro partenza prevista nella nottata, solo tre ore più tardi. E assai apprezzato da un pubblico che, vista la rara occasione, era finalmente folto.

Foto: Marco Benvenuti

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