Giancarlo Mazzu, Luciano Troja: Any Morning
By
Nuovo lavoro di questo di questo incantevole duo calabro-siculo, cheun po' paradossalmenteda anni registra e pubblica a New York. Dopo essersi dedicati agli standard (Seven Tales About Standards) e all'improvvisazione (Tasting Beauty), stavolta il chitarrista Giancarlo Mazzù e il pianista Luciano Troja propongono dieci composizioni originali, firmate metà ciascuno, nelle quali si esprimono con il loro caratteristico stile, assolutamente unico.
La caratteristica della musica del duo è infatti la loro stringente interazione, la libertà e la raffinatezza della quale è possibile solo grazie alla costanza di una collaborazione artistica checome ci dicevano nell'intervista che facemmo loro un paio di anni fadura da oltre quindici anni, con una frequentazione quasi quotidiana, e va ben oltre la mera preparazione di spettacoli o dischi, così da aver permesso loro una profonda conoscenza reciproca, musicale e umana.
In quest'occasione il singolare intreccio delle linee dei due strumenti, per entrambi libero di prodursi in variazioni, abbellimenti o microimprovvisazioni che si allontanano dai temi, viene tessuto come detto a partire dal pretesto di loro composizioni, tutte invero molto belle. Il brano eponimo, firmato da Troja, prende spunto da una omonima poesia di Bill Zavatsky, riportata nel libretto. Il poeta, che è anche pianista, ha tra l'altro scritto Elegy (For Bill Evans 1929-1980), e senza dubbio il brano di Trojacaratterizzato da un lirismo sospeso e ben rappresentativo dello stile del duosi ispira anche a Evans: all'introduzione tematica del pianoforte fa seguito un contrappunto tra gli strumenti, estremamente libero, con eco bachiane e nel quale i due artisti si scambiano più volte il ruolo di conduttore della danza. Suoni bellissimi, nessuna ripetizione, sorprese continue, per un ascolto attento ma al tempo stesso lieve.
Il lirismo pervade peraltro gran parte dell'album, dall'iniziale "Afternoon"ancora di Troja, che sviluppa il discorso facendolo lanciare dal pianoforte e poi proseguendolo in un dialogo libero, nel quale le due voci si insinuano l'una nell'altra fino a fondersial conclusivo "Stars Over Me"di Mazzù, ancora introdotto dal piano ma dal tema dettato dalla chitarra, prima dell'inizio del dialogare tra i due, che prende però un incedere più autorevole che lirico. Ma non mancano brani dal taglio diverso, come il ritmico "First Time," di Troja, o il sorprendente "Lifetime," di Mazzù, che ha un andamento e un'atmosfera quasi friselliane.
In conclusione, altra gustosissima perla di questa formazione, ennesimo esempio di jazz nostrano originale e qualitativamente impeccabile, ma ciononostante inspiegabilmente assente dai palcoscenici delle rassegne nazionali.
Album della settimana.
La caratteristica della musica del duo è infatti la loro stringente interazione, la libertà e la raffinatezza della quale è possibile solo grazie alla costanza di una collaborazione artistica checome ci dicevano nell'intervista che facemmo loro un paio di anni fadura da oltre quindici anni, con una frequentazione quasi quotidiana, e va ben oltre la mera preparazione di spettacoli o dischi, così da aver permesso loro una profonda conoscenza reciproca, musicale e umana.
In quest'occasione il singolare intreccio delle linee dei due strumenti, per entrambi libero di prodursi in variazioni, abbellimenti o microimprovvisazioni che si allontanano dai temi, viene tessuto come detto a partire dal pretesto di loro composizioni, tutte invero molto belle. Il brano eponimo, firmato da Troja, prende spunto da una omonima poesia di Bill Zavatsky, riportata nel libretto. Il poeta, che è anche pianista, ha tra l'altro scritto Elegy (For Bill Evans 1929-1980), e senza dubbio il brano di Trojacaratterizzato da un lirismo sospeso e ben rappresentativo dello stile del duosi ispira anche a Evans: all'introduzione tematica del pianoforte fa seguito un contrappunto tra gli strumenti, estremamente libero, con eco bachiane e nel quale i due artisti si scambiano più volte il ruolo di conduttore della danza. Suoni bellissimi, nessuna ripetizione, sorprese continue, per un ascolto attento ma al tempo stesso lieve.
Il lirismo pervade peraltro gran parte dell'album, dall'iniziale "Afternoon"ancora di Troja, che sviluppa il discorso facendolo lanciare dal pianoforte e poi proseguendolo in un dialogo libero, nel quale le due voci si insinuano l'una nell'altra fino a fondersial conclusivo "Stars Over Me"di Mazzù, ancora introdotto dal piano ma dal tema dettato dalla chitarra, prima dell'inizio del dialogare tra i due, che prende però un incedere più autorevole che lirico. Ma non mancano brani dal taglio diverso, come il ritmico "First Time," di Troja, o il sorprendente "Lifetime," di Mazzù, che ha un andamento e un'atmosfera quasi friselliane.
In conclusione, altra gustosissima perla di questa formazione, ennesimo esempio di jazz nostrano originale e qualitativamente impeccabile, ma ciononostante inspiegabilmente assente dai palcoscenici delle rassegne nazionali.
Album della settimana.
Track Listing
Afternoon; Quando il vento è cessato; First Time; Any Morning; Manlight; Lifetime; Before The Wind; Overcoming Obstacles; Da cuore a cuore; Stars Over Me.
Personnel
Giancarlo Mazzu Luciano Troja.
Album information
Title: Any Morning | Year Released: 2019 | Record Label: Slam Productions
Post a comment about this album
FOR THE LOVE OF JAZZ
