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Adam Rafferty

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Six Bars Jail - Serpiolle (FI) - 23.03.2013

In una programmazione depressa dalle difficoltà economiche, ma anche dalla scarsa curiosità di un pubblico sempre più sanremizzato, proseguono con successo le programmazioni del Six Bars Jail, "tana" del fingerstyle a Firenze, che continua a portare in esclusiva protagonisti internazionali della chitarra. In questo caso era di scena il newyorchese Adam Rafferty, eclettico virtuoso della sei corde fattosi ultimamente notare con una serie di arrangiamenti per sola chitarra messi in rete e di successi provenienti da generi diversi. Rafferty ha effettuato un tour europeo del quale il Six Bars Jail era l'unica data italiana.

Di fronte a un pubblico che riempiva la piccola sala in ogni ordine di posto, Rafferty ha sfoggiato la propria versatilità a tutto tondo: presentando un repertorio che spaziava dai Beatles a Steve Wonder, passando per Chick Corea, gli Abba; e Michael Jackson; mostrando padronanza in una molteplicità di strumenti e artifici tecnici, dalla delicatezza di tocco all'uso percussivo di corde e corpo della chitarra, fino al sostegno ritmico dato da soffi e sbuffi sul microfono e all'uso oculato del pedale elettronico; rivelando un senso scenico encomiabile, sia nella mimica, sia nella comunicazione con il pubblico.

I due set, per un totale di quasi due ore di musica, non hanno avuto fasi di stanca e hanno, come detto, affiancato momenti lirici quasi folk, come nella sua "Ciao Bella" o nella delicata versione di "Imagine," ad altri dalla forte carica dinamica, come nell'originale dedicato a Hendrix, Winwood e James Brown o nella rilettura di "Superstition" di Steve Wonder - uno dei brani che hanno reso celebre Rafferty sul web.

Tra le molte particolarità della tecnica di Rafferty, ha particolarmente colpito l'abilità con cui il chitarrista americano è in grado di accompagnarsi al basso con il pollice, suonando la melodia in modo cristallino con mignolo e anulare e alternando a quattro dita una sorta di percussione sulle corde, risultando così un vero e proprio one man band.

Entusiasta la risposta del pubblico, oltre cento persone che hanno assediato Rafferty non solo per la classica firma sul CD, ma anche per chiedergli dritte e consigli: al Six Bars Jail non si va solo per ascoltare, infatti, ma anche per imparare...

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