Home » Articoli » Album Review » Roberto Fonseca: Zamazu
Roberto Fonseca: Zamazu
ByLo trovi vicino a Augusto Enriquez, a soli 21 anni (chi lo vide all’opera durante la tournée italiana del 2001 ebbe modo di apprezzare le sue qualità), di Rubén Gonzáles, in circa 400 concerti in giro per il mondo, di Omara Portuondo e di Herbie Hancock, Michael Brecker e Wayne Shorter. Niente male.
Nel frattempo, incide tre album (En el Comienzo, No Limit e Elengo), ottiene un bel po’ di premi e Ibrahim Ferrer lo coinvolge nei suoi progetti solistici. “Questo muchaco, nonostante abbia un background jazz, capisce e rispetta la mia musica”, avrebbe detto Ferrer prima che ci lasciasse.
Zamazu, quarto album solista, è il disco della ambivalenza artistica del pianista cubano. Gli echi del Buena Vista si fondono con lo spirito jazz infuso nelle preziose mani di Fonseca (“Tierra en Mano”, “Clandestino”, “Llegò Chacaito”, scritta ed interpretata con Chacaito Lopez), ma anche a classicheggianti soluzioni accentuate anche dalla presenza di Javier Zalba (flauto, clarinetto, sax alto e soprano). Accanto all’immediatezza del cantato, alle ammalianti melodie della tradizione cubana c’è la razionalità, l’improvvisazione e le geometrie jazz.
Ed è proprio su questi vividi contrasti che si muove tutto il lavoro. Per la gran parte composto da brani strumentali (e forse un po’ troppo pensati, almeno nella prima parte del CD) Fonseca affida il compito di valvola di sfogo a “El Niejo” - con un richiamo melodico degno del miglior Ferrer - all’iniziale “Misa Popular”, a “Mil Congojas”, cantata da Portuondo, ma soprattutto ad un finale del disco da gran premio (“Ishmael”,” Triste Alegria”, “Zamazamazu”).
Zamazu è una prova di eleganza, ma anche un tentativo di trovare nuovi equilibri all’eredità di quella banda di giovani vecchietti che fu il Buena Vista Social Club.
Personnel
Roberto Fonseca
pianoAlbum information
Title: Zamazu | Year Released: 2007 | Record Label: C.A.M. Jazz