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Shakers N' Bakers: Yearning for Zion

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Shakers N' Bakers: Yearning for Zion
C'è una copertina che sembra presa pari pari da un album degli AC/DC. C'è una setta religiosa dai principi utopistici fondata alla fine del 1700 e rappresentata ai giorni nostri da una piccola comunità nel Maine.

C'è la presenza austera delle composizioni di Gyorgy Ligeti e di Arvo Part che si contamina con le visioni sonore e linguistiche di membri della comunità in stato di trance.

C'è la voce di Miles Griffith roca, sulfurea, che sembra provenire dal più profondo degli inferi e quella di Mary LaRose, soave e celestiale ma che favorisce pensieri molto terreni.

E poi ci sono musicisti che sembra c'azzecchino poco l'uno con l'altro - ve lo immaginate il compassato e rigoroso Mark Feldman con lo spericolato Miles Griffith fianco a fianco? - ma che producono con Yearning for Zion (pubblicato dalla Little I Music) uno dei lavori più entusiasmanti, più eccitanti, più intriganti degli ultimi tempi.

"In Me Canoe" ha il fervore di una funzione religiosa colta nel'attimo dell'illuminazione, shakerata a ritmo di reggae e spruzzata con abbondanti dosi di zolfo. "Even Shakers Get the Blues " è un blues sciamanico con il violino di Feldman che si insinua, inquietante, nel dialogo tra le due voci.

In "The Roar of G_D" è la Baldwin Electric harpsicord di Jamie Saft a creare l'ambientazione per un sorta di rap surreale e per un incrocio spiritato tra violino e sax soprano.

Nei due brani in cui intervengono Matt Wilson e Andrew D'Angelo il ribollire della musica si stempera o in visioni più riflessive, quasi cameristiche, ma pregne di una tensione che si spezza con un capello, o in interpretazioni prossime alla libera improvvisazione.

Prima di lasciare opportunamente all'ascoltatore il piacere di scoprire le meraviglie contenute in ciascuna delle nove tracce del disco, un cenno a "Lay Me Low," quasi cinque minuti di gospel-country music in cui sacro e profano, zolfo e incenso si avvinghiano in un abbraccio che stordisce e spiega al meglio il pensiero musicale che sostiene l'intera registrazione.

Yearning for Zion non sarà un lavoro epocale o decisivo per le sorti del jazz a venire ma, per una volta, al diavolo reticenze e timori di lesa maestà e diamogliele queste cinque stelle!!!!

Track Listing

01. In me Canoe (Shakers vision song); 02. Even Shakers get the blues (basata su Road Movie part.2 di John Adams); 03. The Roar of G_D (basata su Hungarian Rock di Gyorgy Ligeti); 04. Scour and Scrub (Shakers vision song); 05. Chinese (Shakers vision song)!!!; 06. Lay me low (Shakers vision song); 07. Laughing John's Interrogatory (Shakers vision song); 08. Yearning for Zion; 09. Limber Zeal (basata su Spiegel im Spiegel). Tranne quelle indicate composizioni e arrangiamenti di Jeff Lederer.

Personnel

Mary LaRose
vocals

Mary LaRose (voce); Miles Griffith (voce); Jeff Lederer (sax tenore e sax soprano); Jamie Saft (Baldwin electric harpsicord, organo, piano); Chris Lightcap (basso); Allison Miller (batteria); Mark Feldman (violino); Andrew D'Angelo (sax alto e clarinetto basso); Matt Wilson (batteria).

Album information

Title: Yearning for Zion | Year Released: 2009 | Record Label: AG Records

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