ARC Trio: Triptych Mirror

I temi, mai banali, il più delle volte sono disegnati con decisione: emblematici in tal senso "Ballad of the Credit Card Millionaire" e "Manic! Manic!! Manic!!!", entrambi scritti da Helzer. Raramente, resi più evanescenti, i brani si dipanano con una certa ritrosia, come capita in "Still Time, Quiet Time" e "Sundials I".

Helzer è un pianista notevolissimo e autorevole, tanto da sembrare il leader del trio, che invece si propone come paritario: il suo tocco sgranato e limpido rivela un'ampia gamma di influenze, che può andare da Tristano a Mehldau e Joachim Kühn.

Grinnell e Hubbard, in perfetta sintonia col pianista, sono strumentisti non meno brillanti, anche se talvolta il loro ruolo diventa quello di accompagnatori all'interno di un classico trio jazz. Di singolare effetto, nella parte centrale di "Sundials I", emerge la graduale e delicata sovrapposizione fra le note del vibrafono e quelle del piano, che assieme danno forma ad una trama minimale.

Una nota stonata da rilevare: perché in copertina quei dipinti materici dalle forme grevi e dai colori violenti, che sono così poco in sintonia con la musica da risultare fuorvianti?

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