Southern Excursion Quartet: Trading Post

Lo stile del quartetto rientra nell'area ai confini tra bop avanzato e free, anche se il particolare feeling cantabile di cui s'è detto lo caratterizza in modo particolare. Don Aliquo è forse lo strumentista più in vista, al soprano e al tenore, sostenuto egregiamente dalle oblique armonie di Stevens. Se quest'ultimo non ha bisogno di molte presentazioni (per una monografia sul suo lavoro clicca qui) Don Aliquo necessita di qualche breve nota.

Nativo di Pittsburgh, opera a Nashville dal 2000 come docente alla Tennessee State University, dirige suoi gruppi ed ha collaborato con Gary Burton, Rufus Reid, Marvin Stamm e altri. La sua voce strumentale si caratterizza per l'equilibrio cantabile e il gusto per le sottigliezze, con inflessioni che ricordano Charles Lloyd.

La ritmica si muove con buon interplay sia nei momenti più tradizionali che nelle occasionali confluenze verso la libera improvvisazione post-free.

Tra i momenti più coinvolgenti ricordiamo "Ashes" il brano d'apertura scritto da Andrew Hill, che è interpretato con particolare calore lirico. Particolarmente a suo agio nelle ballad il quartetto si fa apprezzare in una serie di accattivanti temi: "A Long and Lonely Nights Work" di Giampietro, "Longing" di Aliquo, "December" di Wires e "For Wheeler" di Stevens, dedicato al grande trombettista.

Esecuzioni nitide, impreziosite da lirici e morbidi assoli entro percorsi che giocano di continuo con la memoria, portando in superficie richiami e suggestioni degli anni cinquanta e sessanta. Conclude l'intenso "Spiritual" di Stevens, vibrante di riferimenti alla tradizione nel bell'assolo dell'autore.

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