Home » Articoli » Album Review » Ab Baars: Time to Do My Lions

Ab Baars: Time to Do My Lions

By

View read count
Ab Baars: Time to Do My Lions
La Stichting Wig è stata fondata nel 1993 in Olanda dal sassofonista Ab Baars e dalla violista Ig Henneman con la precisa intenzione di promuovere "nuova musica". Se dovessimo tradurne il nome interamente dall'olandese bisognerebbe optare per "Fondazione Wig," ma Wig in olandese significa anche "cuneo" e il gioco, forse, sta proprio nel dolce gioco di parole. Perché tutto ciò che produce Baars da anni è sul serio un cuneo, pronto a sradicare pensieri e ovvietà comuni anche nel più radicale territorio dell'arte improvvisativa. Grazie al lavoro incessante di workshop e micro-concerti, i due fondatori sono sino ad oggi riusciti a mettere all'attivo più di 500 occasioni concertistiche e 17 lavori discografici sicuramente interessanti. L'ironico titolo di "Tempo di fare i miei leoni" dato da Baars a questo coraggioso lavoro in totale solitudine raccoglie una serie di ritratti e di luoghi che sono stati fonti dirette d'ispirazione per l'iconoclasta musicista di Magrette, piccolo sobborgo nei pressi di Axel, frazionato in diverse unità nella parte meridionale di un Olanda in odor di Belgio.

I dieci titoli del lavoro raccontano pertanto delle sensazioni collegate a vari momenti ed episodi della vita artistica del protagonista: dal libro di litografie di Max Beckmann raccolto ad Amsterdam subito dopo la guerra, al titolo poi reale anche del CD che è invece un rigo di un poema della scrittirce canadese Anne Carson, dalla appassionata dedica alla grandezza stilistica di Misha Mengelberg (Baars lo propone come testa e spalle della musica improvvisata olandese), alla dolcezza del paesaggio mediterraneo dedicato alla compagna di vita e di arte Ig Henneman e - ancora - dall'omaggio al nipponico Watazumi Dodo (1910-1992) probabilmente il più grande suonatore di shakuhachi della storia moderna all'ideale collegamento con i colori dei suoni del drummer Sunny Murray dai quali l'autore racconta di avere tratto molte ispirazioni.

In ultima analisi il disco testimonia in poco meno di cinquanta minuti l'incredibile plasticità della musica di Baars, talmente unica e personale che lo stesso Mengelberg, per parlarne, usa definire "Ab Music" (la musica di Ab) e niente altro.

Astratta e grottesca nel senso più "olandese" del termine, può essere verificata soltanto dai più classici due lati: o sicuramente rude e meravigliosa nel suo terroristico sincretismo oppure insopportabilmente noiosa e autoindulgente. Chi lo ama vi dirà sempre qualcosa come "Non c'è nulla da dire o da fare: questo è Baars, che ti piaccia o no". Chi lo adora (vedi Ken Vandermark che lo ha spesso a fianco in molte avventure concertistiche) lo avvicina a mostri sacri quali Steve Lacy o Roscoe Mitchell, nomi dai quali - fra il resto - Baars ha sicuramente assorbito le classiche peculiarità del suono ostinato e creativo, specialmente quando opera con il suo trio oppure omaggia Monk, Carter, Braxton o Cecil Taylor.

Angolare e ambiguo quanto basta. E non c'è davvero altro da dire se non riportare la citazione (tratta da Anne Carson) che sigilla il CD: "La rabbia è una amara serratura. Ma la puoi aprire".

Visita il sito di Ab Baars.

Personnel

Ab Baars
clarinet

Album information

Title: Time To Do My Lions | Year Released: 2010 | Record Label: Wig

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Eternal Moments
Yoko Yates
From "The Hellhole"
Marshall Crenshaw
Tramonto
John Taylor

Popular

Old Home/New Home
The Brian Martin Big Band
My Ideal
Sam Dillon
Ecliptic
Shifa شفاء - Rachel Musson, Pat Thomas, Mark Sanders
Lado B Brazilian Project 2
Catina DeLuna & Otmaro Ruíz

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.