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Things We Like: Il Torrione Jazz Club di Ferrara

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Appuntamenti al Torrione Jazz Club di Ferrara

Pur vivendo in una città, Bologna, e in una regione in cui la vita dei jazz club è piuttosto vivace e continuativa, sono solo un saltuario fruitore di questo tipo di offerta jazzistica, troppo spesso compromessa dagli atteggiamenti conviviali, del tutto estranei alla musica, perseguiti dai gestori e dai frequentatori di certi locali. Un limite questo che non affligge la programmazione al Torrione San Giovanni di Ferrara, gestito con competenza dal Jazz Club Ferrara. La suggestiva ambientazione nella sala circolare all'ultimo piano del torrione quattrocentesco, sotto le capriate in legno disposte a raggiera, accoglie un pubblico di habitué che, senza aver modo di consumare la cena (chi vuole può farlo al piano inferiore), si accalca attorno al piccolo palco a diretto contatto coi musicisti solo per ascoltare il concerto, sempre suddiviso in due set.

La programmazione di questa stagione invernale si presenta particolarmente nutrita e variegata: al piano solo di John Medeski ha fatto riscontro la solo performance di Roscoe Mitchell; al trio di Luis Perdomo ha fatto seguito il quintetto di Jeremy Pelt... Imperdibile è risultato l'appuntamento del quartetto del tenorista Donny McCaslin, che ha avuto modo di esporre tutta la sua capacità di strutturare improvvisazioni concatenate e avvincenti. Altrettanto coinvolgente è stato il concerto di Endangered Blood, quartetto del quale Chris Speed costituisce la mente: la strepitosa front line, in cui si sono intrecciate le varie ance suonate dallo stesso Speed e da un complementare Oscar Noriega, è stata sostenuta dal drumming di Jim Black, lucido e originale come sempre, e da un pulsante Michael Formanek al contrabbasso. Da non sottovalutare inoltre i jazzisti italiani, dall'Organ Trio di Luigi Tessarollo, con Adam Nussbaum alla batteria, a Enrico Pieranunzi in solo, da Cristina Zavalloni con la Radar Band al quartetto di Claudio Fasoli.

Dopo la prevista apparizione del quintetto di Kenny Garrett (l'11 marzo), Steve Lehman (15 marzo) e Kevin Hays (16 marzo), è il caso di segnalare la presenza del quintetto "americano" di Giovanni Guidi e del Nasheet Waits Equality Quartet, rispettivamente il 22 e il 23. La programmazione di marzo si chiuderà il 30 con il Roberto Gatto Electrio.

Foto di Marco Caselli Nirmal.

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