Myra Melford Be Bread: The Whole Tree Gone

La spigolosa e frammentaria "Moon Bird" ci riporta però bruscamente alla contemporaneità metropolitana, sia pure mitigata dal suono unplugged.

Dopo queste prime due tracce interlocutorie, l'album entra nel vivo. Le composizioni si fanno più interessanti, ed emerge la Myra Melford cui siamo abituati: una musicista dalla scrittura complessa ma al tempo stesso fluida, in cui le improvvisazioni si muovono libere ma sempre consequenziali. E, soprattutto, una musicista che pone estrema attenzione al suono d'insieme, al dettaglio. Un'attitudine di per sé assai lodevole, che in questo CD viene tuttavia spesso spinta all'estremo, con conseguenze tavolta controproducenti. La bellezza di certe soluzioni timbriche diventa un fine piuttosto che un mezzo. La band sembra auto-compiacersi. La musica perde in sincerità e a tratti vira verso l'estetizzante. Complessivamente un buon album, che avrebbe tratto giovamento da una maggiore asciuttezza esecutiva.

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