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Berne-Black-Cline: The Veil

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Berne-Black-Cline: The Veil
Fulton Street Maul (CBS, 1987) rimane tuttora uno dei lavori fondamentali della discografia di Tim Berne. Per il bruciante finale di "Icicles Revisited," affidato a Bill Frisell e Alex Cline, il sassofonista diede ai partner queste semplici indicazioni: "Fate finta di dover prendere l'aereo e di stare per perderlo". In uno stacco di una decina di secondi, di lapidaria e frenetica sintesi, i due improvvisatori riuscirono a tradurre in musica questo suggerimento verbale. Un'atmosfera e una prassi analoghe, ma molto dilatate e organicamente sviluppate, anzi rette a sistema, si verificano in molti dischi degli ultimi vent'anni. Risultano evidenti per esempio nei primi due brani di The Veil e in molti momenti dei successivi di numerazione pari: corse disperate, col cuore in gola, alla ricerca di una via d'uscita, confidando sul mutuo soccorso dei compagni.

La musica, registrata dal vivo nel luglio 2009, è totalmente improvvisata e la suddivisione e titolazione dei brani sembra fatta a posteriori su un flusso sonoro concatenato. Ne risulta un'esecuzione sempre viva, palpitante, motivata da una grande sintonia fra i tre improvvisatori, che vantano una lunga frequentazione fra loro. È soprattutto l'apporto visionario di Cline e Black, di una concretezza e un impatto ineludibili, a conferire un impianto strutturale a questa musica; la complessità ed il volume sonoro da loro prodotti sono tali che sembrano generati da due chitarristi e due batteristi. Sul sottofondo consistente e sfrangiato da loro creato, Tim Berne s'inserisce con accenti di grande varietà melodica e timbrica, con un fraseggio ora scandito e arcigno, ora più disteso e lirico.

Il percorso è molto movimentato. In alcuni passaggi di "Railroaded" e dell'inizio di "The Barbarella Syndrome," le cadenze ben marcate possono ricordare le metriche tipiche della musica di Steve Coleman (non si dica dell'estetica M-Base, perché l'M-Base ha rappresentato un atteggiamento mentale, tutto fuorché uno stile musicale, secondo quanto sostiene lo stesso Coleman... e se lo dice lui!).

All'inizio di "Rescue Her" Berne e soprattutto Cline mimano la sonorità delle cornamuse, mentre i brani dispari dal terzo in poi introducono momenti di sosta, di meditativa e problematica elucubrazione. In "Momento" le lunghe note rumoristiche si sovrappongono creando un tessuto livido e sfatto. Una situazione simile si ricrea in "The Dawn of the Lawn," ma su un registro più acuto e lancinante, e in "The Veil," sia pure con evoluzioni più mosse e imprevedibili.

Nel conclusivo "Tiny Moment (Part 2)" si concatenano temi, passaggi e sviluppi che sembrano ricapitolare i brani precedenti e quindi le intenzioni, gli umori, le invenzioni che un trio così affiatato e vulcanico è in grado di esprimere.

Track Listing

Railroaded; Impairment Posse; Momento; The Barbarella Syndrome; The Dawn of the Lawn; Rescue Her; The Veil; Tiny Moment (part 1); Tiny Moment (part 2).

Personnel

Tim Berne
saxophone, alto

Tim Berne: alto saxophone; Jim Black: drums, laptop; Nels Cline: guitar, effects.

Album information

Title: The Veil | Year Released: 2011 | Record Label: Cryptogramophone

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