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Giovanni Guidi: The Unknown Rebel Band

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Giovanni Guidi: The Unknown Rebel Band
La Primavera di Praga e le rivolte anticolonialiste nel Sud del mondo, la guerra civile spagnola e la lotta partigiana, i desaparecidos argentini e la legge Basaglia, la rivoluzione messicana e il genocidio dei pellerossa. Storie di libertà e di riscatto nell'ultima fatica di Giovanni Guidi, The Unknown Rebel Band (l'anonimo ribelle è lo studente che fronteggiò i carri armati cinesi a Tian'anmen nel 1989).

Il modello di riferimento, tando per scoprire subito le carte, è la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, sia per la fortissima connotazione politica del progetto, sia per la vocazione folklorico-popolaresca della musica, che di volta in volta si tinge dei colori delle terre, e delle storie, che vuole raccontare: l'Est Europa e il Sudamerica, il cortile di un reparto psichiatrico, il Sud dell'Italia, Napoli al tempo della Seconda Guerra Mondiale, l'estremo Oriente, l'Africa e chissà quale altro angolo di mondo.

Una sorta di suite-omaggio, dunque, quella proposta da Guidi, suite-omaggio ai ribelli di ogni epoca e paese, anonimi combattenti della e per la libertà. Non a caso il disco si apre con una solenne chiamata alle armi, "Unknown Rebel with White Shirt". La malinconica "Pražské Jaro" è invece un'accorata rievocazione della Primavera di Praga, screziata di umori mitteleuropei e intrisa di una struggente vena malinconica, mentre "Napoli, 27-30 settembre 1943," mutazione schizoide di una tarantella, si ispira alle quattro giornate che segnarono la cacciata dei tedeschi dalla città partenopea. Infine, si distinguono per felicità di scrittura la solenne "Wounded Knee," con dedica speciale per i pellerossa, "180/78," girotondo stralunato in omaggio alla legge Basaglia, e la dolcissima "Queimada," ninna nanna anticolonialista.

Valore aggiunto in ogni singola traccia, gli arrangiamenti dal sapore west coast del prode Dan Kinzelman, compagno abituale di Guidi nei precedenti lavori in quartetto, Indian Summer e The House Behind This One. Notevole anche il contributo del trombonista Mauro Ottolini e della sezione ritmica, composta dalla batteria di João Lobo e dal contrabbasso di Giovanni Maier, con l'aggiunta delle percussioni di Michele Rabbia. Nel complesso un disco intenso e ambizioso, curato in ogni dettaglio e sostenuto da una genuina vena compositiva (la penna è quella del leader), anche se a tratti si ha la sensazione che le potenzialità del tentetto siano compresse in un disegno programmatico eccessivamente stringente dal punto di vista concettuale, scolastico direi. Insomma, mancano un pizzico di freschezza e imprevedibilità allo sviluppo delle trame.

Non manca il coraggio, invece, al giovane pianista umbro: a soli 24 anni Guidi è già qualcosa in più di una promessa del jazz italiano.

Personnel

Album information

Title: The Unknown Rebel Band | Year Released: 2009 | Record Label: CAM Jazz


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