Paul Rutherford: The Conscience
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La lituana NoBusiness Records è tra le etichette più significative nel panorama free jazz attuale, specializzata nella diffusione di registrazioni d'archivio, solitamente live, oltre che nella promozione di nuovi progetti. All'inizio del 2017, NoBusiness ha inaugurato una collaborazione con un'altra etichetta che condivide le stesse strategie, la giapponese Chap Chap Records. Attiva fin dai primi anni Novanta, Chap Chap ha prodotto sia nuovi lavori (tra cui il fondamentale Golden Hearts Remembrance di Wadada Leo Smith), sia preziosi materiali d'archivio (Sabu Toyozumi con Han Bennink, Motoharu Yoshizawa e Evan Parker, Mototeru Takagi).
Il primo volume di questa nuova serie rispecchia in qualche modo la natura della collaborazione stessa, in quanto presenta due musicisti provenienti da parti opposte del globo. Il compianto Paul Rutherford è stato tra i primi a praticare l'improvvisazione libera in Inghilterra nei primi anni Settanta, e ha contribuito a definire l'essenza stessa della free music in Europa. Sabu Toyozumi è tra i protagonisti dell'eccellente, e ancora poco conosciuta, scena free jazz giapponese dello stesso periodo, ed è tuttora molto attivo.
La registrazione contenuta in The Conscience proviene da un concerto del 1989 al Cafè Jumbo di Tokoname, Giappone, ed era stata concepita in origine come semplice documentazione della serata, senza l'intenzione di pubblicarla su disco. La qualità audio non è tra le migliori, con un missaggio a volte discontinuo che rischia di nascondere le sfumature più sottili, in particolare del suono di Rutherford. In ogni caso si tratta di piccoli difetti, e in generale la qualità della registrazione è più che adeguata.
Rutherford e Toyozumi avevano già registrato insieme l'anno precedente, una session che sarebbe poi diventata il disco Fragrance, autoprodotto dal batterista. Questa esperienza ha avuto un chiaro effetto positivo sulla performance documentata in The Conscience: a partire dal linguaggio condiviso del free jazz, con frequenti sortite in territori decisamente più astratti, i musicisti dimostrano una comprensione immediata dei rispettivi stili, e costruiscono da subito un dialogo musicale basato su un implacabile, urgente scambio di idee.
Il disco è costituito da una lunga improvvisazione libera, divisa in cinque tracce che condividono gli stessi tratti essenziali. Trombone e batteria procedono spesso su binari paralleli, convergendo improvvisamente in fitti scambi ritmici o divergendo in enigmatiche tessiture astratte. L'apparente assenza di direzione può risultare a tratti incomprensibile, ma la ricchezza di timbri e dinamiche esplorate dal duo garantisce un forte coinvolgimento da parte dell'ascoltatore, chiamato a decifrare complessità e apparenti contraddizioni del dialogo improvvisativo.
The Conscience è un esempio perfetto della vocazione all'imprevisto tipica della free music, un panorama musicale in continuo mutamento in cui l'unica costante è la sorpresa.
Il primo volume di questa nuova serie rispecchia in qualche modo la natura della collaborazione stessa, in quanto presenta due musicisti provenienti da parti opposte del globo. Il compianto Paul Rutherford è stato tra i primi a praticare l'improvvisazione libera in Inghilterra nei primi anni Settanta, e ha contribuito a definire l'essenza stessa della free music in Europa. Sabu Toyozumi è tra i protagonisti dell'eccellente, e ancora poco conosciuta, scena free jazz giapponese dello stesso periodo, ed è tuttora molto attivo.
La registrazione contenuta in The Conscience proviene da un concerto del 1989 al Cafè Jumbo di Tokoname, Giappone, ed era stata concepita in origine come semplice documentazione della serata, senza l'intenzione di pubblicarla su disco. La qualità audio non è tra le migliori, con un missaggio a volte discontinuo che rischia di nascondere le sfumature più sottili, in particolare del suono di Rutherford. In ogni caso si tratta di piccoli difetti, e in generale la qualità della registrazione è più che adeguata.
Rutherford e Toyozumi avevano già registrato insieme l'anno precedente, una session che sarebbe poi diventata il disco Fragrance, autoprodotto dal batterista. Questa esperienza ha avuto un chiaro effetto positivo sulla performance documentata in The Conscience: a partire dal linguaggio condiviso del free jazz, con frequenti sortite in territori decisamente più astratti, i musicisti dimostrano una comprensione immediata dei rispettivi stili, e costruiscono da subito un dialogo musicale basato su un implacabile, urgente scambio di idee.
Il disco è costituito da una lunga improvvisazione libera, divisa in cinque tracce che condividono gli stessi tratti essenziali. Trombone e batteria procedono spesso su binari paralleli, convergendo improvvisamente in fitti scambi ritmici o divergendo in enigmatiche tessiture astratte. L'apparente assenza di direzione può risultare a tratti incomprensibile, ma la ricchezza di timbri e dinamiche esplorate dal duo garantisce un forte coinvolgimento da parte dell'ascoltatore, chiamato a decifrare complessità e apparenti contraddizioni del dialogo improvvisativo.
The Conscience è un esempio perfetto della vocazione all'imprevisto tipica della free music, un panorama musicale in continuo mutamento in cui l'unica costante è la sorpresa.
Track Listing
The Conscience; Beer, Beer and Beer; Dear Ho Chi Mihn; I Miss My Pet Rakkyo; Song for Sadamu Hisada
Personnel
Paul Rutherford: trombone; Sabu Toyozumi: drums.
Album information
Title: The Conscience | Year Released: 2017 | Record Label: NoBusiness Records
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