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Henry Grimes: The Call

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Henry Grimes: The Call
Era il 1965 quando Henry Grimes, all’epoca uno dei contrabbassisti di punta della generazione free, registrava per la ESP di Bernard Stollman il suo primo e unico disco, The Call. Chi avrebbe potuto immaginare che solo due anni più tardi sarebbe stato inghiottito da un buco nero che lo avrebbe tenuto lontano dalle scene per 35 lunghissimi anni?

Della spettacolare rentrée di Grimes e delle vicende legate al suo ritorno alla musica ormai si è scritto fin troppo [per leggere l'intervista del 'ritrovatore' di Grimes, Marshall Marotte, allo stesso Grimes clicca qui]. Il contrabbassista recentemente si è pure concesso il lusso di rimpinguare la propria scarna discografia con un paio di uscite (Live at the Kerava Jazz Festival, in trio con David Murray e Hamid Drake, e Going to the Ritual, in duo con Rashied Ali), mentre si sono moltiplicate le partecipazioni ai progetti altrui e le apparizioni sui palchi di mezzo mondo.

L’ultimo capitolo della romanzesca resurrezione di Grimes lo firma oggi la rinata ESP, licenziando la prima ristampa ufficiale in CD, rimasterizzata ma senza inediti, del debutto discografico del redivivo contrabbassista. Un atto doveroso, che restituisce agli ascoltatori del nuovo secolo un documento essenziale e più che mai vitale dell’era free.

E i crismi dei meravigliosi anni Sessanta ci sono tutti: ingenuità, freschezza, prorompente carica emotiva, coraggio, visionarietà. La formazione, oltre al contrabbasso scuro e carnale di Grimes, può contare sul clarinetto di Perry Robinson e sulla batteria di Tom Price, meteora della scena newyorchese di allora.

Sei i pezzi in scaletta, quattro firmati dal leader e due da Robinson, per una mezz’ora abbondante di musica. Titanica la presenza di Grimes: precisione nel tocco, dinamismo impeccabile, corposità del suono e maestria assoluta con l’archetto - ascoltare attentamente l’assolo deliziosamente astratto che chiude “For Django” -, ne fanno uno dei padri del basso moderno. Non è da meno la prova di Robinson, musicista inventivo e per l’epoca assolutamente sui generis. Ancora oggi il clarinettista di New York non ha raggiunto la fama che meriterebbe, e ascoltarlo in quel 28 dicembre del ’65 mettere a ferro e fuoco l’estetica del più tradizionale degli strumenti jazz, con Dolphy e Ornette stelle polari, non può lasciare indifferenti. Apice del programma i 7 minuti e 51 secondi della title track: una cavalcata spossante lungo i saliscendi pennellati da Robinson, sospinti dalla fantasia inesauribile di Grimes.

L’unica ruga sul volto di una registrazione che porta in maniera splendida i suoi 43 anni, è il drumming ingessato, monocorde e poco sensibile di Price. La propulsione ritmica è impetuosa, ma di tanto in tanto la mano pesante e sgraziata dell’oscuro batterista induce a fantasticare su quel che sarebbe potuto accadere se dietro al kit si fosse accomodato uno tra Milford Graves, Sunny Murray e Andrew Cyrille.

Track Listing

1. Fish Story (Grimes) - 4:30; 2. For Django (Grimes) - 11:07; 3. Walk On (Robinson) - 3:08; 4. Saturday Night What Th' (Grimes) - 3:32; 5. The Call (Robinson) - 7:51; 6. Son of Alfalfa (Grimes) - 3:20.

Personnel

Henry Grimes
bass, acoustic

Henry Grimes (contrabbasso); Perry Robinson (clarinetto); Tom Price (batteria).

Album information

Title: The Call | Year Released: 2009 | Record Label: ESP Disk


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