Home » Articoli » Album Review » Julian "Cannonball" Adderley: Swingin' in Seattle, Live ...

Julian "Cannonball" Adderley: Swingin' in Seattle, Live at the Penthouse 1966-1967

By

Sign in to view read count
Julian "Cannonball" Adderley: Swingin' in Seattle, Live at the Penthouse 1966-1967
Un imperdibile e prezioso inedito. Settanta minuti di musica mai ascoltati prima che arrivano dritti dritti dalla seconda metà degli anni Sessanta. Un periodo cruciale per Cannonball Adderley e il suo quintetto, freschi di approdo alla californiana Capitol, etichetta con le spalle decisamente più larghe e molto meno "ortodossa" rispetto alla newyorchese Riverside, e lanciati verso il botto clamoroso di "Mercy, Mercy, Mercy!," brano uscito dalla penna soulful di Joe Zawinul (determinante l'intuizione di sostituire il piano con il Wurlitzer: di lì a poco sarebbero arrivati Miles e la svolta di In a Silent Way) e capace di arrampicarsi fino alla posizione numero 11 della Billboard Hot 100 (nelle stesse settimane in cui erano i Rolling Stones, con "Ruby Tuesday," a guardare tutti dall'alto).

Mica male per un sassofonista jazz. Che infatti, con l'approssimarsi del decennio successivo, jazz in senso stretto lo sarebbe stato sempre meno (anche visivamente: addio giacche nere e cravatte d'ordinanza, benvenuti basettoni, barba incolta, abiti sgargianti e vistosi cappelli). Dall'alto di un'idea di "black music" via via più inquieta, vorace e meticcia, in bilico tra pop, soul, rock e funk (senza dimenticare il vecchio pallino per il Brasile e l'Africa). Ma questa è un'altra storia, fatta di una dozzina di dischi firmati Capitol (più delle metà dei quali, non a caso, dal vivo), comparsate televisive (al fianco di John Carradine e José Feliciano nella serie "Kung Fu"), incroci spericolati (con il produttore David Axelrod) e ingaggi clamorosi (come quello dell'agosto del 1971 al Troubadour di Los Angeles, finito poi nel doppio The Black Messiah e nel postumo Music, You All).

Con gli otto brani registrati al Penthouse di Seattle nel giugno del 1966 e nell'ottobre del 1967, e pubblicati per la prima volta dalla neonata Reel to Real con lo zampino dell'onnipresente Zev Feldman (il detective del jazz ingaggiato anche dalla Blue Note per andare a caccia di inediti), si torna indietro di qualche passo.

La line-up del quintetto, oltre ai fratelli Adderley (Julian al contralto e Nat alla tromba), e al fedelissimo Zawinul, è completata a contrabbasso e batteria da Victor Gaskin e Roy McCurdy, eredi della coppia d'oro formata da Sam Jones e Louis Hayes. Il repertorio spazia dalla scoppiettante "Big P," composizione dal respiro tipicamente hard-bop di Jimmy Heath, alla ballad "The Girl Next Door," dalle suggestioni bossa nova di "The Morning of the Carnival" di Luiz Bonfa a "Sticks," cavalcata soul-gospel scritta da Adderley alla maniera di Bobby Timmons. Perle assolute la rilettura della parkeriana "Back Home Blues" e la coltraniana "74 Miles Away," 7/4 a firma Zawinul che è una finestra spalancata sul futuro del quintetto e del pianista.

Su tutto e su tutti la debordante generosità di Cannonball. Ascoltare per credere il solo che spezza in due "Sticks": rigoroso, implacabile, sinuoso, deliziosamente soul-blues, eppure già teso verso quella pronuncia ruvida e slabbrata che sarebbe diventata il marchio di fabbrica dell'ultimo Adderley.

Un gigante in divenire.

Track Listing

Jim Wilke Intro; Big "P"; Spoken Outro; Spoken Intro; The Girl Next Door; Spoken Intro; Sticks; Spoken Outro; Spoken Intro; The Morning of the Carnival (Manhã de Carnaval) ; Spoken Outro; Spoken Intro; Somewhere; Spoken Intro; 74 Miles Away; Spoken Outro; Back Home Blues; Hippodelphia; Set-Closing Outro.

Personnel

Cannonball Adderley: alto saxophone; Joe Zawinul: piano; Victor Gaskin: bass; Nat Adderley: cornet; Roy McCurdy: drums.

Album information

Title: Swingin' in Seattle, Live at the Penthouse 1966-1967 | Year Released: 2018 | Record Label: Reel to Real


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Shadow
Lizz Wright
Caught In My Own Trap
Kirke Karja / Étienne Renard / Ludwig Wandinger
Horizon Scanners
Jim Baker / Steve Hunt / Jakob Heinemann

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.