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Soulive - Bowlive
ByBowlive
Velour Music
Valutazione: 4 stelle
Agli inizi di marzo del 2010 il trio Soulive venne ingaggiato dal Bowlive, un nuovo locale musicale di Brooklyn, per dieci date concentrate in due settimane e decise di invitare molti amici musicisti per allargare questa esperienza musicale e costruire nuovi scenari basati sull'idea della jam session.
Il trio già di base opera nel territorio delle jam band per cui una mossa del genere non si può definire certamente inaspettata. La loro capacità di innescare il groove e di tenerlo sempre ben desto è proverbiale e l'aggiunta di fiati, vocalist, tastieristi e chitarristi non poteva che produrre risultati interessanti.
Se poi gli ospiti si chiamano Derek Trucks, Susan Tedeschi, Warren Haynes, DJ Logic Ivan Neville, Nigel Hall, Danny Sedownik, Kofi e Oteil Burbridge, Robert Randolph, Rahzel, Questlove, Tash Neal e Raul Midon, possiamo dormire fra due guanciali. O, per meglio dire, possiamo essere sicuri che avremo performance musicali piene di energia e di passione.
Questo DVD raccoglie gli highlights di quelle dieci serate e li miscela sapientemente con interviste ai protagonisti e dichiarazioni rubate nel backstage. Il clima è quello della festa fra vecchi amici, senza che questo vada mai a discapito della qualità musicale che si materializza puntualmente sul palco. Una porzione importante di queste due ore abbondanti è dedicata a versioni molto toste di brani tratti dal repertorio di James Brown. In particolare, i brani con Questlove alla batteria sono semplicemente devastanti.
Vogliamo anche segnaliare la versione eccellente di "Soul Serenade" proposta dai Soulive in compagnia di Susan Tedeschi, Derek Trucks, Kofi Burbridge e della piccola sezione fiati denominata Shady Horns che è praticamente presente per tutto il DVD. Il brano era già uno dei punti di forza dell'album omonimo di Derek uscito nel 2003, ma in questa occasione il chitarrista si supera con un assolo alla slide guitar che parte molto lentamente e costruisce un perfetto climax che rende infuocato tutto il Bowlive. Davvero incredibile, Duane Allman ne sarebbe stato fiero.
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