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Lorenzo Masotto: Seta

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Lorenzo Masotto: Seta
Posto che il processo creativo impone scelte e discriminazioni e che per farsi materia ha bisogno di segni e simboli legati ad un sistema, aderire ad un codice espressivo piuttosto che ad un altro non certifica necessariamente la qualità di un opera, ma anche quando si sceglie un linguaggio, rispettarlo dogmaticamente non sancisce meriti ma neanche demeriti.
Che Lorenzo Masotto sia un pianista di estrazione classica non è di per sé un dato qualificante di appartenenza ad un genere, tuttavia Seta -titolo mutuato dal celebre romanzo di Alessandro Baricco -è un progetto che ha ben poco di paragonabile al jazz e ai suoi paradigmi strutturali. Il disco è un susseguirsi di composizioni; tutto è perfettamente conseguente ad un lavoro di scrittura di tipo "impressionista," in cui nella volontà dell'autore le note scritte seguono -di traccia in traccia -un concetto, un racconto, una sensazione: immagini rappresentate in suoni per come si sono venute a strutturare nella mente dell'autore. Le parti libere e improvvisate -solo in alcuni brani affidate per lo più alla tromba di Fabrizio Bosso (in "Impressionista") e al trombone di Mauro Ottolini (in "Improvviso" ed "Aurora Boreale")—si ritagliano uno spazio semplicemente coloristico, sempre funzionale alla poetica di Masotto.

Nei brani in cui suona, il trio d'archi sostiene e rafforza le melodie e le articolazioni arpeggiate del pianoforte, creando dei soffici e rassicuranti background: i violini non alterano affatto la natura pacata delle esecuzioni, la sostengono. La batteria, nell'unico momento del disco in cui suona (in "Impressionista"), non scompone neanche minimamente la visione ritmica del pianoforte, in generale non riesce affatto a rendere sinuoso il flusso della pulsazione.
In "Kasparov-Karpov," due campioni mondiali di scacchi, due pianoforti dialogano tra loro nel tentativo di descrivere le mosse dei due giocatori sulla scacchiera; se ne ricava un effetto dialogico di tipo fugato, in cui i due musicisti sfoggiano mirabilmente la loro buona tecnica (uno dei due strumenti è suonato da Stefania Avolio). Tuttavia, manca qui, come in tutto l'album, uno slancio armonico, una modulazione, un cambio pagina tonale, una svolta sonora inattesa.
Per quel che emerge, tutto sembrerebbe adatto ad accompagnare un viaggio o a sostenere immagini in movimento.
In due episodi del disco -"Olio su Tela" e "Aurora Boreale" -è distinguibile il suono di un sintetizzatore, che crea, nel primo, un substrato armonico e fa pensare ad atmosfere ambient, sulle quali scorrono i consueti arpeggi del pianoforte; nel secondo, la presenza del trombone jazz -ricco di sfumature timbriche, impreziosito da effetti wah wah, prodotti per mezzo della tecnica del plunger—la tastiera elettronica illumina lo spettro espressivo dell'intero progetto, con squarci sonori che lasciano intravedere altri possibili e più interessanti scenari musicali.

Incapace di soffermarsi adeguatamente su un genere specifico -e ciò non sarebbe un limite -i riferimenti stilistici toccati e non approfonditi predispongono Seta ad essere un disco solo apparentemente borderline, di confine. Includendo al suo interno quasi esclusivamente elementi musicali di "nobile origine controllata," dotato di una sintassi ben riconducibile ad una precisa tendenza musicale, non sottraendosi affatto alla logica di appartenenza ad un linguaggio, finisce inevitabilmente per essere incluso in una specie di genere ben riconoscibile: segue in qualche modo la scia stilistica ed estetica tracciata da pianisti e compositori come Ludovico Einaudi.

Track Listing

Moon; Seta; L'Impressionista; Kasparov-Karpov; Improvviso; Lilium; Olio su Tela; Gea; Aurora Boreale.

Personnel

Fabrizio Bosso: tromba; Mauro Ottolini: trombone; Lorenzo Masotto: pianoforte; Stefania Avolio: pianoforte; Laura Masotto: violino; Eleuteria Arena: violoncello; Marco Mazzi: viola; Bruce Turri: batteria.

Album information

Title: Seta | Year Released: 2016 | Record Label: Alfamusic


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