FURT: Sense

Dal 2003 è parte dell'Evan Parker Electroacoustic Ensemble, e dal 2005 anche dell'ottetto fORCH. La loro collaborazione con Evan Parker è decisamente significativa, non solo per la loro presenza sul catalogo PSI, ma in particolare per l'apporto elettronico/concreto dato alle sue composizioni.

Lasciando per un momento da parte Parker, e concentrandoci sulla nuova uscita, Sense comprende due lunghe composizioni in studio, "Uranus" e "Curtains," dove emerge tutta la problematicità dell'odierna relazione composizione-improvvisazione.

La versione di "Uranus" qui registrata, formata da dodici semi-brevi tracce "Limen," risulta parte composta, parte improvvisata, ed è esito di un lungo processo di sovrapposizioni, manipolazioni, tagli, inserimenti, integrazioni, ingrandimenti, di cui quella su CD è una delle molte versioni prodotte da FURT. Tra le maglie dei dodici limina fuoriesce comunque di tutto: parti musicali (le più belle e strampalate) e parti vocali, ma anche e soprattutto molta "concretezza" elettronica.

Di diverso genere è "Curtains," una lunga traccia che documenta una performance del gennaio 2009 presso la Lewis Gluckman Gallery (Cork, Irlanda) in memoria di Karlheinz Stockhausen. La cortina sonora che si viene man mano creando, mai troppo spessa per nostra fortuna, risulta estremamente complessa all'ascolto. Nessuna parte melodica incastrata per dare respiro o brio all'ascolto come nel precedente "Uranus": "Curtains" è un continuum di speculazioni elettroniche il cui effetto a tratti risulta anche opprimente. Ma proprio in virtù di tale grevità e complessità questa composizione si trasforma in una musica di straordinaria bellezza. Paradossale, ma vero.

Un'attenzione maniacale ed eccezionale per i dettagli, unita ad una raffinatissima capacità di comporre in grande, ma con l'ausilio della "sola" elettronica, rendono il duo FURT eccezionale e unico.

Raccomandato.

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