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Ro Sham Beaux: Ro Sham Beaux

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Ro Sham Beaux: Ro Sham Beaux
Dietro una sigla enigmatica e curiosa come Ro Sham Beaux si celano quattro studenti del New England Conservatory che al termine di un jam session nell' ottobre del 2009 decidono di condividere visioni musicali e interessi comuni emersi durante quella felice esperienza. Due anni dopo entrano in sala di registrazione e danno alle stampe per la Red Piano Records, interessante etichetta indipendente con base a Brooklyn, l'omonimo album di debutto. E che debutto!!

Vi troviamo undici brani, mediamente sui quattro minuti, che sembrano provenire direttamente dal mondo dell'indie-rock, per l'energia in qualche modo selvaggia e un buon grado di anarchia interpretativa che li caratterizzano. Così come si è implacabilmente colpiti dal suono che fa sì abbondante uso di elettronica e di effetti - la presa sonora con microfoni vicinissimi agli strumenti crea una sorta di distorsione che risulta una delle caratteristiche vincenti della registrazione - ma possiede una formidabile anima acustica.

Poco canonico anche il modo di trattare strutture comunque assimilabili alla forma canzone: i quattro musicisti stanno alla larga sia dalla sequenza tema-assoli-tema, che da divagazioni o rielaborazioni a più livelli della massa sonora. Stupisce la loro abilità nel trasformare la semplicità di un'idea melodica o la linearità di una sequenza ritmica in un processo nel quale sono gli strumenti con i loro impulsi le loro alterazioni timbriche e dinamiche a plasmare il materiale a disposizione.

Le tastiere di Luke Marantz cantano, urlano, ballano, incantano, riempiono lo spazio con una varietà di colori impressionante. Il sax di Zac Shaiman è sorprendente: vicino a certi campioni del soul-jazz come Eddie Harris per tecnica e timbro strumentale il suo tenore svela capacità camaleontiche che lo portano ad assumere, come un novello Zelig della contraffazione sonora, sembianze diverse tra svisate heavy-metal e vellutate torch song.

Mentre la sezione ritmica formata da Oliver Watkinson e Jacob Cole sa essere muscolare e aggraziata, swingante e dinoccolata, puntuale e metricamente articolata. La presenza dell'immancabile pop-hit ("Joga" di Bjork) perde in questo contesto i connotati della rilettura di tendenza per trasformarsi in "Ro Sham Beaux" cento per cento e divenire l'undicesimo sigillo di un debutto entusiasmante.

Track Listing

01. BEARBLADE; 02, Slave to the Cube; 03. keut str8 boiz; 04. Town; 05. Soul Crusher; 06. Tejas Drive; 07. Meatballs are the Way to a Woman's Heart; 08. Joga (Bjork); 09. Dreamulator; 10. High Society; 11. Anthem. Tutte le composizioni sono di Ro Sham Beaux tranne quelle indicate.

Personnel

Zac Shaiman (sassofoni, effetti); Luke Marantz (tastiere); Oliver Watkinson (contrabbasso); Jacob Cole (batteria, glockenspiel).

Album information

Title: Ro Sham Beaux | Year Released: 2012 | Record Label: What Records

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