Returning ci offre una musica singolare, oscillante fra leggiadria e austerità, dall'evidente carattere melodico e strutturata in modo mai banale. Ora risulta evidente l'impianto della scrittura (tutti i brani sono di Bob Gluck, escluso l'ultimo che è a firma collettiva), ora emerge l'apertura dell'improvvisazione e di un istantaneo interplay. L'evoluzione dei brani è imprevedibile, mai scandita secondo la schematica successione fra esposizione del tema, sviluppo improvvisativo e ripresa del tema; spesso il trio si fraziona in brevi passaggi solitari o in duetti stringati e sostanziosi. Il giovane leader, si dimostra pianista preparato e personale, che sa coniugare accordi audaci, periodi aggrovigliati, brevi frasi giocose e lunghe elucubrazioni meditabonde e sospese. Caratteristiche che per certi versi possono ricordare lo stile di Dave Burrell.
Anche Dean Sharp si impone come strumentista efficace e tutt'altro che scolastico: il suo drumming non si affida ad automatismi risaputi, ma inserisce con misura interventi mirati, utilizzando un set dalla vasta gamma timbrica, che include le steel drum. Michael Bisio è il membro più esperto e attempato del trio: contrabbassista poderoso, dal sound scuro e risonante, dalla diteggiatura virtuosistica, meriterebbe una visibilità ben superiore a quella che realmente ha nel circuito concertistico europeo (o per lo meno italiano). Chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo al festival di Saalfelden 2011 come membro del trio di Matthew Shipp, ha potuto constatare lo spessore del suo mondo espressivo.
In definitiva, ci troviamo di fronte a un giovane leader, a un trio e a un CD che forse non rivestono un'importanza epocale, ma che comunque propongono una musica che pretende la dovuta attenzione: estremamente onesta e solida, dal sapore "antico," essa elabora con profonda convinzione e concentrazione un discorso sonoro di indubbia autenticità.
Track Listing
1. Lifeline; 2. Returning; 3. That's All You Got; 4. By a Field; 5. There's No There There; 6. Vertigal; 7. Something Quiet.
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