Bob and Ellen Weller: Point of Contact

I quindici brani (prevalentemente brevi, quattro dei quali riuniti nella minisuite "Point of Contact") propongono una musica improvvisata, in equilibrio fra impegno e leggerezza, fra composta eleganza cameristica e sprazzi più imprevedibili e tonici, fra un interplay disteso e colloquiale e un percorso sonoro più teso e finalizzato, quasi scaturisse da appunti scritti. La pronuncia strumentale del pianista è pulita, efficace ma abbastanza accademica, mentre quella di Ellen ai vari strumenti a fiato è accorta, sufficientemente matura e variegata; risulta tuttavia abbastanza di maniera e risaputo certo periodare stizzoso e corrusco al flauto, come appare un po' effettistico e dilettantesco l'occasionale ricorso alla pigolante sonorità dell'ocarina.

In quattro brani si aggiunge Mark Dresser, che con la sua esperienza e con la sua austera misura introduce accenti, inflessioni, frasi connettive, impreziosendo, ma senza alterarlo, un discorso musicale che rimane sostanzialmente nelle mani dei coniugi Weller. Ne risulta un CD di estrema onestà intellettuale, con momenti notevoli, ma che non si eleva al di sopra della media di tante altre esperienze di questo genere.

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