Bob Gullotti - Leo Genovese - David Zinno: Planet Safety

Poi, dopo un poderoso break alla batteria di Gullotti, prendono vita tre minuti finali in cui il pianoforte di Genovese incendia letteralmente il brano caricandolo di nuovi significati e lanciandolo verso territori nei quali la formazione accademica e le frequentazione di musica contemporanea del giovane pianista argentino fanno scintille. Subito a seguire, inaspettato, un brano spaziale, echi di tastiere elettriche che si fondono con samples di voci misteriose e ancestrali.

Basterebbe questo inizio a classificare Planet Safety, tra le cose veramente interessanti uscite nell’ambito del piano trio. Ma le sorprese non finiscono qui. La title track, per esempio, è un non-luogo atemporale dove si incontrano Miles Davis e Sun Ra, pochi minuti in cui l’economia delle note sembra far esplodere la materia sonora in un funky galattico. “Humpty Dumpty“, di Chick Corea, ha uno sviluppo libero e impalpabile, quasi un prova d’orchestra sotto lo sguardo benevolo del Kronos Quartet. Così come “Three Cycle Laundry Machine“ è una mini suite in tre atti, ritmicamente esplosiva, timbricamente geniale - le tastiere si combinano con l’antica gaida, cornamusa diffusa nelle regioni balcaniche - perfetta nella sua costruzione formale.

Se David Zinno e soprattutto Bob Gullotti sono vecchie volpi di palcoscenici e studi di registrazione di mezzo mondo, il misconosciuto Leo Genovese è un talento cristallino da seguire attentamente, per il carico vitale della sua musica, l’esuberanza interpretativa ma soprattutto per la capacità di inserire elementi di novità nella materia sonora, siano essi originals o famosi standard, portando una ventata di freschezza nell’ambito del piano trio.

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