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Paul Dunmall e il Questionario di Proust

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All About Jazz: Il tratto principale della mia musica.
Paul Dunmall: Ricca di passione e profondamente sentita.

AAJ: La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me.
P.D. Che riusciamo a lavorare tutti insieme con intensità e umiltà.

AAJ: Come musicista, il momento in cui sono stato più felice.
P.D. Sono sempre felice. Quando suono non ci sono momenti speciali.

AAJ: Come musicista, il mio principale difetto.
P.D.: Non penso in questo modo, forse quando ero uno studente mi auguravo di riuscire a fare meglio tante cose, ma ora è solo musica suonata meglio che posso.

AAJ: La mia più grande paura quando suono.
P.D.: Di nuovo, questo non è il mio modo di pensare.

AAJ: Sogno di suonare.
P.D.: Musica profondamente spirituale.

AAJ: La mia fonte di ispirazione.
P.D. Il mio impegno nei confronti dei temi spirituali e la mia profonda fede.

AAJ: I miei musicisti preferiti.
P.D.: Sicuramente John Coltrane è in cima alla lista, ma ce ne sono molti altri che mi ispirano, non solo nel jazz ma anche in molte altre aree del fare musica.

AAJ: I miei dischi da isola deserta.
P.D. Le registrazioni di Coltrane, di Dexter Gordon, la "Passione secondo Matteo" di Bach, la "Sagra della Primavera" di Stravinski ... Dammi della buona musica e io sarò a posto.

AAJ: La canzone che canto sotto la doccia
P.D.: No, non canto sotto la doccia, però ho capito che il bello della musica improvvisata è che non ti rimane in testa.

AAJ: I miei pittori preferiti
P.D.: Picasso, Paul Klee...

AAJ: I miei film preferiti.
P.D.: "2001 Odissea nello Spazio," "C'era una volta in America."

AAJ: I miei scrittori preferiti.
P.D.: Non sono un gran lettore di romanzi. Il mio libro preferito è The Gospel of Sri Ramakrishna di M (è la trascrizione di dialoghi di Ramakrishna con discepoli, devoti e visitatori, a cura di Mahendranath Gupta, N.d.R)

AAJ: La mia occupazione preferita.
P.D. Oltre alla musica, è fare stampe artistiche e cercare metalli.

AAJ: Il dono di natura che vorrei avere.
P.D. Forse essere un migliore artista, uno scultore.

AAJ: Nella musica, la cosa che detesto di più.
P.D.: Non odio nessuna musica, in qualche modo ogni musica è buona. Sono le persone che hanno gusti diversi. Quindi, io ascolto ogni tipo di musica, anche se trovo che il pop commerciale sia impossibile da ascoltare.

AAJ: Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
P.D.: Voglio migliorare ogni aspetto del mio suonare, ma non vedo questo come un cercare errori, o indulgere verso alcuni tipi di errore. Questo modo di pensare non aiuta.

AAJ: Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale.
P.D.: Mi piace la "Passione secondo Matteo," "A Love Supreme," forse i "Vier letzte lieder" di Strauss, ma io non ci sarò più. Quindi, meglio se chi resta può scegliere ciò che ritiene più opportuno

AAJ: Lo stato attuale della mia attività musicale.
P.D.: Forte, spero.

AAJ: Il mio motto.
P.D.: Non ho un motto, ma dico a me stesso di non diventare mai compiacente. Cerco di muovermi sempre sulla sottile linea di vera creatività, di essere sempre il più possibile aperto alla musica e di lasciare che la musica mi passi attraverso. La più grande libertà di espressione la ottieni quando hai quasi la sensazione di non essere tu a fare musica.

Foto
John Sharpe.

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