Matthew Muñeses, Riza Printup: Pag-Ibig Ko Vol. 1

Un latino e una filippina, peraltro entrambi nati e cresciuti negli Stati Uniti, confezionano questo singolare album che affianca due strumenti ben di rado abbinati, specie in una musica di ispirazione jazzistica (ma ovunque, diremmo: di primo acchito ci viene in mente solo un duo di Anthony Braxton con Jacqueline Kerrod di non molti anni or sono), lavorando sul folklore, rielaborato ma neanche troppo, anzi riproposto in maniera abbastanza letterale, con un po' poca invenzione, pur riconoscendo ai due musicisti un'indiscutibile onestà di intenti.

Il risultato è quindi un album un po' troppo leccato, scolastico, calligrafico, che pur esponendo adeguatamente il portato tematico dei vari brani (il primo, "Dahil sa iyo," ricorda molto da vicino una celebre "Gnossienne" di Satie, ripresa, tanto per dire, sia dalla Vienna Art Orchestra che da Dave Liebman) non vi apporta particolari contributi creativi, privilegiando oltre tutto un tono molto ripetitivo, un po' sempre uguale a se stesso, con quel sax alto lievemente piagnucoloso, e un'arpa che mai si discosta dal belcanto che più siamo soliti assegnarle.

Il tutto finisce quindi per generare dopo un po' una certa assuefazione, per cui, se volete avvicinarvi a questo album, ci sentiremmo di consigliarvene un ascolto a tappe. Ne gioverà anche il totale.

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