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Chick Corea - Stefano Bollani: Orvieto
Probabilmente alla buona riuscita dell'evento hanno contribuito anche le rilassate condizioni ambientali che hanno accompagnato i due pianisti, favorendo la loro concentrazione e disponibilità. Ma sono stati soprattutto motivi di natura prettamente umana e artistica a determinare il successo dell'incontro (anche se per ragioni anagrafiche si potrebbe pensare ad un rapporto fra maestro e allievo). Notevoli le affinità stilistiche che sono emerse: il tocco prezioso, l'arguta inventiva, la condivisione del patrimonio storico del jazz, lo spirito brillante. Non ultima la personale propensione verso la musica sudamericana, in particolare brasiliana: ben sei dei dodici brani, compresi "A Valsa Da Paula" e "Armando's Rhumba," i due original scritti rispettivamente da Bollani e Corea, appartengono infatti a quella tradizione o a quel tipo di sensibilità.
Il concerto si è retto su un grande rispetto reciproco, su ruoli paritari, su un'idea di elegante classicità, dando luogo a sviluppi di evidente equilibrio e fluidità, ad una sorta di compendio di un certo pianismo jazz, che va da Teddy Wilson e Art Tatum agli stessi Corea e Bollani. Fra i due pianisti si assiste ad una reale, stretta compenetrazione; a tale proposito Bollani afferma nelle note di copertina: "Talvolta, suonando con lui, ho la sensazione che a suonare sia un solo pianista che abbia quattro mani".
Ne risultano interpretazioni ben calibrate, mai sopra le righe, con sapienti e variate elaborazioni dei temi scelti. In "Jitterbug Waltz" di Fats Waller l'intrico creato dalle quattro mani avvia una ricerca briosa ma trattenuta, ottenendo un tono a tratti sognante e sospeso, tutt'altro che muscolare e sfavillante come sarebbe stato lecito aspettarsi. Nei brani sudamericani di cui si diceva, la leggerezza dell'intreccio ottiene esiti di delicata e pensosa poesia, mai effettismi banali o sfrenati. Solo tre gli standard jazzistici, reinterpretati con amore e inventiva: "If I Should Lose You," "Nardis" e "Darn That Dream". Come tre sono le libere, estemporanee improvvisazioni, compreso il blues proposto come bis, caratterizzate da un distillato intreccio delle linee melodiche.
In definitiva un bel disco: sembra quasi che Corea e Bollani si siano corroborati a vicenda, stabilendo tacitamente di tenere la giusta e concentrata misura, di scavare in profondità nei temi affrontati in un istantaneo ascolto reciproco e, diciamolo, escludendo sempre quegli atteggiamenti plateali e umoristici dei quali entrambi in altre occasioni fanno largo uso.
Track Listing
1. Orvieto Improvisation No. 1; 2. Retrato Em Blanco E Preto; 3. If I Should Lose You; 4. Doralice; 5. Jitterbug Waltz; 6. A Valsa Da Paula; 7. Orvieto Improvisation No. 2 - Nardis; 8. Este Seu Olhar; 9. Darn That Dream; 10. Tirititran; 11. Armando's Rhumba; 12. Blues in F.
Personnel
Chick Corea
pianoChick Corea, Stefano Bollani (piano).
Album information
Title: Orvieto | Year Released: 2012 | Record Label: ECM Records
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