Eberhard Weber: Once Upon A Time - Live in Avignon

Sono trascorsi quasi 15 anni da quel giorno del 2007 in cui il contrabbassista Eberhard Weber fu vittima di un ictus, le cui conseguenze lo lasciarono incapacitato a proseguire l'attività concertistica. La semiparalisi al lato sinistro di cui soffre da allora gli impedisce di riprendere in mano lo strumento e dedicarsi alla musica. Non è comunque rimasto del tutto inattivo: tra il 2012 e il 2015 ha curato la pubblicazione di due album, Résumé e Encore, contenenti una selezione di alcune delle sue esibizioni in solo durante i concerti con il Jan Garbarek, nei quali aveva sempre uno spazio a disposizione.

Ora esce un altro album a suo nome di solo contrabbasso, ma questa volta si tratta della registrazione di un unico concerto tenuto ad Avignone nel 1994, casualmente rinvenuta un anno fa da Manfred Eicher presso gli studi La Buissonne. In una recente intervista, Weber ha detto che probabilmente questa è l'unica registrazione esistente di una sua performance per solo contrabbasso—il che contribuisce a sottolineare l'importanza dell'evento—e che sicuramente sarà l'ultima pubblicazione a suo nome. Per chiudere un cerchio, la copertina è un dipinto della moglie Maja, scomparsa nel 2011, così come la copertina del primo album pubblicato a suo nome, The Colours of Chloe, nel 1974.

Cronologicamente il concerto di Avignone si colloca dopo la pubblicazione di due album, Orchestra e Pendulum, nei quali Weber aveva esplorato le possibilità musicali offerte dal contrabbasso in solo. Nella scaletta di Avignone troviamo alcuni brani provenienti da quegli album, più una sua altra composizione inedita, "Trio for Bassoon and Bass," nella quale si accompagna da solo in un vero e proprio tour de force facendo largo uso dei loop digitali che gli erano stati fatti conoscere da Bill Frisell e che sono diventati parte integrante del suo sound, insieme al timbro inconfondibile del suo contrabbasso elettrico a 5 corde. Anche la sua versione di "My Favorite Things," che non ha mai eseguito da nessun'altra parte, fa uso dell'accompagnamento tramite loop. Altrove l'elettronica è utilizzata in maniera più semplice per fornire un sottofondo sonoro come in "Silent for a While" e "Delirium," mentre i brani in cui non ne fa uso come "Pendulum," "Ready Out There" e "Air" sono esercizi di puro virtuosismo, in cui Weber ha modo di sfoggiare tutta la sua tecnica in un'affascinante dimostrazione delle possibilità espressive dello strumento.

Un ottimo disco, che si aggiunge alla notevole serie di titoli per solo contrabbasso recentemente pubblicati da ECM, e ci ricorda che grande e personalissimo musicista sia stato Weber, con il rammarico di non poterlo più ascoltare in nuovi progetti.

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