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Noa: Noapolis. Noa Sings Napoli

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Noa: Noapolis. Noa Sings Napoli
Premessa, necessaria e doverosa: la straordinaria bravura e duttilità di Noa è fuori discussione; la si gusta soprattutto dal vivo, specie allorché ad affiancarla c'è gente di jazz (come nel memorabile concerto all'ultimo Alto Adige Jazz Festival, con Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso e Luciano Biondini). Detto ciò, non si può negare che, mettendo nel lettore questo Noapolis, la prima impressione sia di sostanziale inappagatezza: l'iniziale "Santa Lucia" è fin troppo "sopranile," e a seguire un "Era de maggio" non completamente a fuoco (anche sul piano linguistico, ma questo si può capire) non manca di far rimpiangere la versione che seppe offrircene Battiato in Fleurs, mentre l'immediatamente successiva "Alla fiera di Mastrandrea" ha l'andamento un po' frenetico (quasi frettoloso) già riscontrato dal vivo.

In generale, si avverte un minimo di meccanicità, di rigidità, un'adesione interpretativa non a prova di bomba.

Le cose, in realtà, migliorano strada facendo. "Sia maledetta l'acqua," per esempio, con alle voci anche quelli del Solis String Quartet e Gil Dor (impeccabili ovunque le loro prove strumentali, al di là di arrangiamenti più o meno felici, dovuti sempre al quartetto napoletano, di cui cade quest'anno il ventennale di attività, e al chitarrista israeliano, partner storico di Noa) è fra le vette del disco. Lo stesso vale per "Torna a Surriento" e "I' te vurria vasà," molto anche grazie alla squisita, pura bellezza dei temi. Idem dicasi per "Tammurriata nera," in possesso di un indiscutibile "tiro" (molto efficace, qui, l'arrangiamento, a iniziare dall'inserimento delle percussioni), per la delicata quanto intensa "A cartulina 'e Napule," per la conclusiva "Nonna nonna (Gaa'gua)," traslata in ebraico, come anche "Nini Kangy," alias "Lilì Kangy" (Nini è lei, Achinoam Nini), brano scritto oltre cent'anni fa da Capurro e Gambardella.

Rimanendo ai brani scelti per questo secondo album "napoletano" di Noa (di fatto pressoché identici rispetto a Napoli - Tel Aviv, del 2006; là, però, con testi tutti tradotti in ebraico), rileviamo le quattro canzoni (tre di anonimo) del Cinque/Seicento, per saltare poi al 1885 ("Era de maggio," testo di Salvatore Di Giacomo) e coprire poi il successivo arco di tempo che giunge fino al 1952 di "Nonna nonna" (di Roberto Murolo). Gli ultimi sessant'anni, in tal senso, rimangono del tutto esclusi, benché il materiale - da Modugno a Pino Daniele - forse non mancasse.

L'impressione finale è comunque quella di un album pieno di buone intenzioni, di perizia tecnica e linguistica (musicalmente parlando, si capisce), molto aggraziato e curato, in cui però sembrano un po' latitare quei palpiti, quei sussulti, quelle sterzate anche impreviste, che lo avrebbero reso indispensabile. Così si ha invece un po' la sensazione di trovarci di fronte a un impeccabile esercizio di stile, anche sapiente, a una versione in bellissima calligrafia di temi che di versioni ne vantavano già a iosa. Poteva essere questa la cosiddetta "definitiva": pur con tutta la buona volontà, non è così.

Track Listing

01. Santa Lucia luntana; 02. Era de maggio; 03. Alla fiera di Mastrandrea; 04. Fenesta vascia; 05. Sia maledetta l’acqua; 06. Autunno; 07. Torna a Surriento; 08. Napule ca’ se ne va; 09. I’ te vurria vasa’; 10. Nini Kangy; 11. Villanella che all’acqua vai; 12. Tammurriata nera; 13. ‘A cartulina ’e Napule; 14. Nonna nonna (Gaa’gua).

Personnel

Noa
 

Noa (voce); Gil Dor (chitarre, voce); Vincenzo Di Donna, Luigi De Maio (violino, voce); Gerardo Morrone (viola, voce); Antonio Di Francia (violoncello, voce); Zohar Fresco (percussioni) in 12.

Album information

Title: Noapolis. Noa Sings Napoli | Year Released: 2011


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