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Enrico Rava: New York Days
ByL'inizio di New York Days è affidato allo stesso brano, "Lulù," e "Outsider" era il secondo pezzo di quel disco. Il tempo trascorso e le diverse formazioni danno vita a versioni molto differenti dei brani, ma ci offrono la misura di come, nella vicenda artistica di Rava, molte cose siano giunte a questa pregnanza attraverso una lunga maturazione, una sedimentazione di elementi e una costante elaborazione di motivi. La poesia più autentica si genera in questo modo.
E proprio di intensità portata ai massimi livelli, ma con la fine serenità della poesia, si può parlare per l'esito del disco. Lo stesso quintetto ha preso questa forma attraverso momenti successivi, molto significativi, non occasionali. Conosciamo tutti il lungo sodalizio di Rava e Bollani, mentre al trio con Motian si era arrivati nella registrazione di Tati, quattro anni fa.
Poi l'incontro del trombettista con Mark Turner, sassofonista non abbastanza apprezzato perché fuori dal coro dei giovani leoni, aveva fatto presagire a sviluppi notevoli. L'inserimento di Larry Grenadier, che con Turner è da anni nell'interessante trio Fly insieme a Jeff Ballard, chiude il cerchio di un quintetto prodigioso, dove Rava riesce ancora nell'impresa di mettere in relazione virtuosa generazioni diverse di musicisti.
La musica spesso si dipana in melodie distese, astratte, rarefatte, con uno arioso interplay, favorito da musicisti sensibili, da una regia vigile e aperta. Che stimola a scavare in profondità, a cercare negli angoli segreti di un lirismo surreale e notturno. Tutto da gustare l'accostamento dei due fiati, che già nel primo brano mettono in scena una formidabile empatia, nell'intreccio di libere elaborazioni, nel contrasto timbrico, nell'uso dei silenzi che pulsano tra le note. In "Improvisation I" e "Improvisation II," dove tali silenzi sono i pilastri dell'incedere musicale.
Splendida anche la versione di "Outsider," dove si evita l'esposizione incalzante, affidando l'esordio alla pulsazione scura del contrabbasso e arrivando solo alla fine al tema, dopo una serie di allusioni, di escursioni nell'acuto, di accelerazioni e distensioni della tromba, alle quali il piano reagisce con sensibile vivacità. E dopo una delle memorabili improvvisazioni del tenore. "Certi Angoli Segreti," altro cavallo di battaglia di Rava, si distende in modo più lineare nel suo tempo ternario delizioso. Qui è Bollani che troneggia, e ancora il sax di Turner è un prodigio di sensibilità e gusto.
Di lirismo puro è fatto "Interiors" e in "Cout Dracula" ascoltiamo tre minuti di sinistra ironia. Motian si aggira come un patriarca nella musica, la sua percussione è solida nella sua leggerezza, esprime un mondo di riflessi e riflessioni. Tutto il disco è costellato di episodi preziosi e si candida ad essere uno dei lavori memorabili della discografia di Rava.
Track Listing
Lulu; Improvisation I; Outsider; Certi Angoli Segreti; Interiors; Thank You, Come Again; Count Dracula; Luna Urbana; Improvisation II; Lady Orlando; Blancasnow.
Personnel
Enrico Rava
trumpetEnrico Rava: trumpet; Mark Turner: tenor saxophone; Stefano Bollani: piano; Larry Grenadier: double-bass; Paul Motian: drums.
Album information
Title: New York Days | Year Released: 2009 | Record Label: ECM Records
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