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Mukus: Nebel

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Mukus: Nebel
L'aspro, soffocante e scuro incedere di "Voltaa" - attraverso i rumori e i feedbacks - ci introduce direttamente dentro lo studio di registrazione. Ci sorprende quindi l'attacco potente del brano, niente affatto "gentile" ma carico di tensione ritmica e circolare. Ciò è merito di basso e batteria che suonano proprio in mezzo allo spettro della percezione stereo.

"La vie de songes est étrange" (le strade dei sogni sono strane). Con queste parole e con una poesia in rima inizia "Pop Spiegel," con la voce espressiva di Morgane Gallay, il clarinetto e i tocchi di fender rhodes ad accompagnare un sogno delicato e immaginifico. Il brano suona stranamente tra una sorta di kraut rock (complice principalmente la sezione ritmica) e una Chicago più recente (i Terminal 4 di Fred Longberg-Holm).

Diversamente tagliato il successivo "Ja Genau," con un clarinetto contrabbasso che sgretola le note e il suono e da cui nasce lentamente il groove circolare del rhodes. La voce qui ha una funzione nettamente diversa dal brano precedente: urta la canzone, proprio come se fosse uno strumento vero e proprio. Il brano poi rotola lento e morto, distrutto in un infinito di note.

Ancora rock trasfigurato e improvvisato nei brani "Nebel" e "Gloomy," che portano il suono a placarsi, intensificarsi, ma sempre e comunque mantenendo un'estetica della forma musicale "pulita," diretta. Un'altra poesia delicata è "Berceuse," sottile grazie al racconto della voce, che recita appassionatamente altri versi, in parziale unisono con il clarinetto. Le note degli strumenti sono intervallate, e spezzettate, come ad imitare il canto della poesia, che in fondo non è altro che l'alternanza di parole e spazi, suoni e silenzi.

L'evidenza di questa band svizzera è la non-rinuncia a nessun canone espressivo, vi basti ascoltare "N.I.O.," tra frequenze radio catturate e un cantato addirittura hip-hop. La struttura del brano cambia continuamente ma in modo estremamente naturale per l'ascoltatore, che viene avvolto dai contrasti, dai colori tenui, dalle irregolarità e dalle delicate irriverenze del suono.

C'è tanto in questo Nebel, in termini di contenuti, tanto più se consideriamo che l'intero album è stato registrato in soli tre giorni. Chissà se la band starà pensando ad un lavoro di brani preparati e scritti, nella paura così magari di rompere la magia della propria musica e del proprio interplay.

Track Listing

01. Voltaa; 02. Pop Spiegel; 03. Ja Genau; 04. Sekoia; 05. Nebel; 06. Gloomy; 07. Berceuse; 08. N.I.O.; 09. Paracemental. Tutti i brani sono di Lionel Gafner, testi di Morgane Gallay.

Personnel

Lionel Gafner (basso); Morgane Gallay (voce); Lucien Debuis (clarinetto contrabbasso); Jonas Kocher (elettronica); Vincent Membrez (fender rhodes, sintetizzatore); Fred Burki (batteria).

Album information

Title: Nebel | Year Released: 2010

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