Home » Articoli » Album Review » Aa.Vv.: Music from the Once Festival

1

Aa.Vv.: Music from the Once Festival

By

Sign in to view read count
Aa.Vv.: Music from the Once Festival
AA.VV. Music from the Once Festival New World Records (2003) Valutazione: 4 stelle

Dobbiamo alla New World Records questo splendido cofanetto di cinque CD - ma ci sarebbe stato materiale per riempirne molti di più - e un esauriente libretto che ci fa rivivere la musica e il clima culturale della sperimentazione musicale nell'America degli anni Sessanta e in particolar modo dell'annuale ONCE Festival di Ann Arbor nel Michigan.

Compositori e pionieri sonori come Robert Ashley, Gordon Mumma, Roger Reynolds sono tra i protagonisti di una tensione verso una ricerca musicale cui si affiancava una contemporanea appropriazione da parte degli stessi autori del momento esecutivo, la possibilità quindi di presentare in assoluta libertà la propria musica. Evidentemente un'istanza avvertita da più parti, se colleghiamo, negli stessi anni, la nascita a Chicago dell'AACM, le esperienze di LaMonte Young e così via... In questo modo la stretta collaborazione fra compositori e esecutori fa sì che le composizioni trovino nella loro realizzazione la massima aderenza alla sensibilità del musicista.

I lavori che si incontrano lungo il percorso - costruito cronologicamente - dei cinque volumi sono ovviamente molto eterogenei e vanno dalla composizione per singolo strumento a gruppi cameristici, ma si incontrano anche composizioni per nastro magnetico, live electronics, voci, percussioni, a disegnare un affresco policromo delle diverse strade imboccate, alcune con una certa seriosa astrazione, altre con spirito più irriverente, ma sempre animate da una energia destabilizzante e fortemente spinta all'interrogativo sulle insoddisfazioni stesse del linguaggio.

Un punto di partenza rimane sempre quello seriale della seconda scuola viennese, da cui prendono le mosse lavori come lo "String Trio" di George Cacioppo - nato nel 1926 e scomparso abbastanza prematuramente nel 1984 - compositore poco conosciuto e interessantissimo di cui si può seguire bene l'evoluzione lungo i volumi di questo box. Di un anno posteriore al trio per archi è infatti "Bestiary I: Eingang", cantata che contrappone la voce di soprano a un ensemble di percussioni, celesta e pianoforte, secondo uno schema metrico che incorpora anche elementi non metrici, con un esito allucinatorio e intenso.

Di Cacioppo si possono ascoltare anche "Two Worlds", caratterizzato da una grande varietà timbrica e i "Pianopieces" del 1962, di uno dei quali, "Cassiopeia", troviamo nel booklet anche la riproduzione della notazione grafica, una fantastica costellazione da seguire nelle tante possibilità delle rotte stellari [il pianista Donald Bohlen lo fa splendidamente!]. E ancora "Advance of the Fungi", per coro maschile, clarinetti, corni francesi, tromboni e percussioni, dall'incedere fantasmatico e affascinante, per chiudere con "Time on Time in Miracles" (1964), che con la precedente composizione condivide la notazione in una serie di sezioni in cui gli eventi sonori vengono situati.

Decisamente più fortuna di Cacioppo ha avuto Robert Ashley, che del festival e della Sonic Arts Union è stato uno degli animatori: del compositore troviamo lavori che variano dalla severa "Sonata" per pianoforte scritta tra il 1959 e il 1960 a "The Fourth of July", lavoro elettronico che combina registrazioni di suoni ambientali e loops di nastro magnetico, in uno spiazzante crescendo di combinazioni che suona oggi assai profetico.

"Details (2b)" trova Ashley e Mumma allo stesso pianoforte - l'uno ai tasti, l'altro alle corde - e "Fives" è una intensa costruzione attorno alle possibilità del numero cinque, suonata da diversi strumentisti tra cui troviamo al piano Bob James - che nel 1964 suonerà al Festival anche con il proprio trio, l'ONCE Chamber Ensemble e Eric Dolphy, in una performance sfortunatamente non inclusa nel box, che ho potuto ascoltare grazie allo studioso Alan Saul.

L'Ashley orchestrale - a tratti dilaniante - lo troviamo con "In Memoriam... Crazy Horse (Symphony)", in cui l'organico viene suddiviso in alcuni sottogruppi che creano zone di uniforme densità tonale seguendo una ricca partitura grafica. L'importanza della notazione grafica è una costante lungo tutti i lavori che riempiono i cinque dischi: nel caso di "Quartet" Ashley utilizza cinque simboli, l'altezza è indeterminata, ma sono segnalati altri parametri.

Altro compositore che ha ottenuto una forte rivalutazione, anche recentemente, è Gordon Mumma, figura centrale nella ricerca elettroacustica americana: sue sono la densa "Sinfonia For 12 Instruments And Magnetic Tape" e "Meanwhile, A Twopiece", ricca di componenti visive che fanno sbellicare il pubblico dalle risate. Sue anche "From Gestures II", vera e propria operazione dentro il cuore stesso del pianoforte e gli splendidi pezzi presentati tra il 1962 e il 1963.

Si tratta di lavori come "Large Size Mograph", eseguito dal pianista Larry Leitch, in cui la figurazione ritmica e le durate vengono tratte dal movimento di sismografi, "A Quarter Of Fourpiece" suonato dagli Hartt Chamber Players e "Greys", commento elettronico all'omonimo film di Donald Scavarda.

Ma molti altri sono i compositori interessanti che si incontrano lungo il cammino, da Roger Reynolds - tra i cui lavori segnaliamo "Mosaic", duo tra il flauto di Karen Hill e il pianoforte di Bob James e "A Portrait Of Vanzetti", splendido ritratto della figura del celebre anarchico attraverso la lettura delle sue lettere e l'evocazione di espressive textures - a Donald Scavarda, anche lui in grado di scrivere, sia per strumento solista che per orchestra da camera, come testimoniano "Groups For Piano" o "Sounds For Eleven"

Nell'edizione del 1962 troviamo anche una composizione per flauto, violino e piano, "Ballad" composta due anni prima da un pianista e compositore a quel tempo appena quindicenne, Robert Sheff, che impareremo a conoscere poi con il nome di "Blue" Gene Tyranny. "Ballad" è pezzo in cui la componente grafica - la partitura è suddivisa in tre colonne di parametri - è centrale e, seppure ancora non totalmente matura, già ricca di intuizioni.

Di Sheff troviamo poi una lunga composizione per flauto - suonato da Anne Aitchinson - e nastro magnetico, "Diotima" (1963): atmosfere sospese, dilatate, a volte rotte da piccoli sussulti di rumori lontani, soffio di dubbio e di attesa, il brano trasmette una quiete strana e ricca di molecole in movimento.

Chi aveva introdotto il giovane Sheff a Ann Arbor era stato il texano Philip Krumm, di pochi anni più vecchio, del quale possiamo ascoltare qui la divertente "Music gor Clocks", per un ensemble di grande ricchezza timbrica e ritmica diretto da Scavarda - e con lo straordinario Bertram Turetzky al contrabbasso.

E ancora - nello splendido quinto volume - due nomi ancora oggi al meglio delle loro possibilità creative come David Behrman - la cui "Track" vede l'interazione di strumenti acustici con suoni di provenienza radio e televisiva - e Pauline Oliveros: il suo "Applebox Double" la trova impegnata insieme a David Tudor - ottima compagnia! - in una manipolazione - con ogni tecnica - di una scatola di legno amplificata, raggiungendo momenti di stringente intensità .

Questo, ma ovviamente tanto altro - il libretto del box è un compagno indispensabile nel percorso - è quello che i cinque dischi racchiudono. Tantissimo altro è stato eseguito e sperimentato al tempo, le stesse vicende narrate da Leta E. Miller lungo le 140 pagine del booklet fanno venire più volte l'acquolina in bocca, narrando dell'avventura di alcuni dei compositori qui presenti alla Biennale di Venezia, del clima di provocazione [lo splendido poster del 1964 con Mumma, Scavarda, Cacioppo e Ashley e gentil modella nuda sdraiata sul bancone del bar!], delle performance e dell'intreccio con la sperimentazione visiva.

Lunghe riflessioni si possono fare anche sull'eredità lasciata da questa intensa esperienza, sulle tante contraddizioni che ancora emergono da una ricerca sonora in cui lo sganciarsi da alcune regole per trovarne altre, personali, strada facendo, significa al tempo stesso doversi confrontare con forze ineguali, a volte inaspettate.

Riascoltare oggi, a oltre quarant'anni di distanza, la profonda voglia di questi compositori di mettere in gioco parametri che poi un gioco non sono - anche se una sottile linea ironica attraversa molte delle composizioni presentate - e di smontare dall'interno il linguaggio, sapendo che poi [l'oblio che ha poi inghiottito molte di queste esperienze ne è testimonianza] quando si è dentro agli ingranaggi, qualcuno da fuori potrebbe anche non vederci più, è un'esperienza comunque ricchissima, non solo dal punto di vista documentario, ma anche da quello del ruolo dell'arte nel nostro tempo... permettere a "Once" di svelare anche la sua natura "Again", è un atto che riserva gradi sorprese!

Visita le pagine web di Gordon Mumma e Robert Ashley

Elenco dei brani:

Disco 1

01. Sonata - Robert Ashley - 07:51; 02. Groups for Piano - Donald Scavarda - 01:09; 03. String Trio - George Cacioppo - 10:29; 04. Epigram and Evolution - Roger Reynolds - 08:58; 05. Sinfonia for 12 lnstruments and Magnetic Tape - Gordon Mumma - 12:09; 06. In the Autumn Mountains - Donald Scavarda - 07:08; 07. Two Pieces for Piano and Chamber Group - Bruce Wise - 06:31; 08. The Fourth of July - Robert Ashley - 18:37

Disco 2

01. Matrix for Clarinetist - Donald Scavarda - 09:22; 02. Wedge - Roger Reynolds - 08:01; 03. Meanwhile, A Twopiece - Gordon Mumma - 07:22; 04. Sounds for Eleven - Donald Scavarda - 11:05; 05. From Gestures ll - Gordon Mumma - 13:21; 06. Bestiary l: Eingang - George Cacioppo - 07:23; 07. Details (2b) - Robert Ashley - 07:15; 08. Ballad - Robert Sheff - 08:31

Disco 3

01. Large Size Mograph - Gordon Mumma - 08:17; 02. Fives - Robert Ashley - 12:42; 03. A Quarter of Fourpiece - Gordon Mumma - 05:04; 04. Two Worlds - George Cacioppo - 06:10; 05. Mosaic - Roger Reynolds - 09:45; 06. Pianopiece I - 03:12; 07. Cassiopeia - 02:57; 08. Pianopiece II - 02:16; 09. A Portrait of Vanzetti - Roger Reynolds - 20:34; 10. Greys - Gordon Mumma - 03:19

Disco 4

01. Music for Clocks - Philip Krumm - 10:30; 02. Diotima - Robert Sheff - 19:04; 03. 7 PTPC - George Vrevoshay - 06:04; 04. Landscape Journey - Donald Scavarda - 09:39; 05. Advance of the Fungi - George Cacioppo - 15:59; 06. ln memoriam ...Crazy Horse (symphony) - Robert Ashley - 15:12

Disco 5

01. Music for Three - Bruce Wise - 29:37; 02. Time on Time in Mircles - George Cacioppo - 09:52; 03. Track - David Behrman - 10:18; 04. Applebox Double - Pauline Oliveros - 17:13; 05. Quartet - Robert Ashley - 09:52

Personnel

Album information

Title: Music from the Once Festival | Year Released: 2006 | Record Label: New World Records


< Previous
Native Lands

Next >
Copperopolis

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.