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Mauro Ottolini
ByErano anni che non sentivo un quintetto così interessante. Interplay straordinario tra i musicisti, che alternano momenti free a collettivi dixie. Bellissimi arrangiamenti di brani di J.R. Morton, Monk, Strayhorn, Ellington, Tristano e, naturalmente, D'Andrea. Un disco da ascoltare.
02. Charlie Haden - Nocturne (Gitanes - 2001).
Questo è uno di quei dischi che non si possono dimenticare. Un omaggio alla musica popolare cubana ed alle grandi melodie. Grandi soli di Joe Lovano e Pat Metheny, grande Rubalcaba che in questa occasione mette da parte tecnica e virtuosismo per suonare con grande cuore. Consiglio l'ascolto del Cd in dolce compagnia.
03. Bill Frisell, George Lewis, John Zorn - News For Lulu (Hat Hut - 1987).
Un trio sorprendente. Grande swing ed interplay tra i musicisti; una nota di merito a George Lewis, che a mio avviso è uno dei più grandi trombonisti viventi.
04. Frank Zappa - Ensemble Modern - The Yellow Shark (RYKO - 1993).
Zappa è uno di quei musicisti che mi hanno sempre sorpreso per l'imprevedibilità e il modo di vivere la musica a 360 gradi. Questo disco è la conferma della sua genialità. Simpatico il brano dedicato a Venezia "Qesti cazzi di piccioni".
05. Ives Robert - Tout De Suite (B.C. - 1984).
Questo disco mi ha colpito profondamente per l'originalità del progetto. Ives è un trombonista che possiede un fraseggio mai sentito prima, anche se la parte geniale del gruppo è costituita dal chitarrista Philippe Deschepper, sempre alla ricerca di suoni e colori che creano dei momenti surreali, e dai percussionisti, rumoristi, Alfred Spirli e Xavier Desandre.
06. Sex Mob - Dime Grind Palace (Ropeadope - 2003).
Straordinaria band capitanata da Steven Bernstein, uno dei rari suonatori di slide trumpet che ci sono sul pianeta. Molti ospiti tra i quali il grande Ruswell Rudd. Bellissimo assolo nel brano “Blue and Sentimental“.
07. J.J. Johnson - J.J. In Person (Columbia - 1958).
Se vogliamo parlare di Bop, credo che questo disco meriti uno dei primi posti tra i capolavori del genere. E potete ascoltare una delle più belle versioni di “Laura” mai incise.
08. Scott Joplin - Treemonisha: Ophelia Ragtime Orchestra (Deutsche Grammophon).
Questa è l'unica opera scritta da un musicista jazz intorno al 1915, orchestrata in un secondo momento, arrangiata e condotta dal grande Gunther Schuller. E' strano sentire un'opera dove sono lampanti le influenze musicali di Joplin pur mantenendo una struttura classica operistica.
09. Lester Bowie’s Brass Fantasy - I Only Have Eyes For You (ECM - 1985).
Grandissimo gruppo, un ensemble che si ispira alle formazioni di New Orleans per proporre della musica in maniera pop. Groove fantastico grazie a Bob Stewart, straordinario tubista che ha rivoluzionato l'uso di questo strumento collegandolo ad ampli con tanto di wah-wah e distorsore.
10. Don Cherry - Where Is Brooklyn? (Blue Note - 1966).
Adoro Don Cherry, musicista libero nella musica e nel pensiero.
Foto di Andrea Discacciati
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