Home » Articoli » Album Review » Gruppo Q: Live in China
Gruppo Q: Live in China
Dodici brani registrati in varie location e senza sovraincisioni che ci fanno apprezzare una band con diverse caratteristiche positive. Innanzi tutto la voglia di attualizzare una filosofia jazzistica ancora alla ricerca del proprio presente, con l'introduzione di elementi elettronici sulla struttura di base prevalentemente acustica. In secondo luogo, i bei dialoghi che il trombonista Michele Benvenuti instaura con gli altri musicisti, conferendo all'intero lavoro un carattere preciso e ben delineato.
Live in China vive essenzialmente sugli slanci dell'asse Benvenuti-Pinetti, quest'ultimo ben figurante al vibrafono, e ci regala diversi momenti da conservare nell'album dei ricordi. Dalle dinoccolate movenze di "E-Work," con quel feeling ironico capace di far affiorare vapori zappiani, all'ottima tessitura ritmico/melodica di "Automated Funky" e i suoi dieci minuti compatti, progressivi. Non sono da meno le buone idee riversate nella coloratissima "Yellowstone," e il resto del repertorio spesso inframmezzato da onomatopee richiamanti il mondo orientale.
Il movimento è quasi esclusivamente d'insieme; il trombone di Benvenuti sembra essere in ogni dove e spesso funziona da vertice per le belle triangolazioni di una band giovane, brava a mantenere vive certe dinamiche e decisamente pronta ad affrontare il futuro.
Personnel
Michele Benvenuti
tromboneAlbum information
Title: live in china | Year Released: 2009 | Record Label: SNJ records
Tags
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.






