Tim Sparks: Little Princess

Questa volta l'album è interamente dedicato alle composizioni del clarinettista Naftule Brandwein, figura chiave della musica klezmer di inizio Novecento, del quale il chitarrista aveva in precedenza già inciso alcuni altri temi.

Il disco si può considerare a tutti gli effetti appartenente al filone revivalistico della Jewish Music, ma allo stesso tempo è anche un ottimo esempio di musica per chitarra, nonostante il materiale di partenza sia pensato per tutt'altro tipo di strumenti. Merito principalmente dovuto alla qualità degli arrangiamenti di Sparks, che sfrutta pienamente le possibilità del suo strumento senza tradire lo spirito originale delle composizioni, come è particolarmente evidente nell'unico brano suonato in completa solitudine, "The Dearest in Bukovina".

Preciso e puntuale, come d'abitudine, l'accompagnamento fornito dalla coppia Cohen/Baptista, che permette a Sparks di lanciarsi in notevoli spunti solistici sorprendenti per fluidità e inventiva, mettendo in mostra un talento chitarristico che meriterebbe sicuramente maggiore attenzione e visibilità, forse un po' troppo limitata nell'abbondanza di pubblicazioni del catalogo Tzadik. Ma gli appassionati sia dello strumento che delle produzioni di John Zorn in ambito klezmer non dovrebbero farselo sfuggire.

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