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Le anime (convergenti) di Andrea Bolzoni

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Il giovane chitarrista Andrea Bolzoni ci ha fatto pervenire in un sol colpo cinque suoi CD incisi fra il 2012 e il 2015 e pubblicati, tutti su etichetta Bunch Records, fra il 2013 e il 2015. Gli organici svariano dal solo al trio. Vediamo di addentrarci all'interno della materia.

Andrea Bolzoni, Luca Pissavini
Duna lacera
Bunch Records (2013)
Valutazione: * * * ½

Il lavoro che Bolzoni ha ritenuto di far uscire per primo, pur non essendo il più attempato (ottobre 2013), lo vede dialogare col contrabbasso di Luca Pissavini. Il terreno, qui come di fatto in tutti gli album di cui ci occupiamo, è l'improvvisazione senza rete, nel caso specifico con più che apprezzabili capacità nel dare comunque alla materia una struttura, una spina dorsale, degne di questo nome.

Tutti e sei i titoli che compongono il disco altro non sono che anagrammi del titolo principale, Duna lacera. Il dialogo si sviluppa sufficientemente ricco di appeal, fra momenti più olimpici e altri più intemperanti, processo, quest'ultimo, che qua e là tende a radicalizzarsi, per esempio nell'ampio "Cala dare un," cui segue il più libero, vivo "Crea dal una" (i brani dispari risultano quelli più interessanti e stimolanti). Ovunque convincente la prova di Pissavini, soprattutto quando impugna l'archetto.

Andrea Bolzoni, Daniele Frati
Dialvogue Outfit
Bunch Records (2014)
Valutazione: * * *

Inciso un anno e mezzo prima del precedente (aprile 2012) ma pubblicato l'anno successivo, quest'altro duo vede Bolzoni a contatto con la batteria, ma spesso anche l'elettronica, di Daniele Frati. Qui i pezzi, almeno stando ai titoli (che vuol dire e non vuol dire), parrebbero maggiormente definiti a tavolino, anche se all'ascolto il processo sembra gemello del precedente.

I terreni sono sostanzialmente più ispidi, meno comunicativi (non che ciò costituisca una categoria estetica, per carità), con minor aplomb e maggior vitalità, complessivamente parlando. È ovvio che la presenza di una batteria (e della stessa elettronica) in luogo di un contrabbasso faciliti tracciati più pieni, anche rigogliosi. Il livello globale si mantiene tuttavia un gradino (mezzo, almeno) sotto.

Andrea Bolzoni, Luca Pissavini, Daniele Frati
Consulting the Oracle
Bunch Records (2014)
Valutazione: * * *

Grosso modo a metà strada fra i due duetti, Bolzoni ha visto bene di riunire entrambi i partner di Duna lacera e Dialvogue Outfit per incidere con loro un album in trio (peraltro pubblicato dopo quello di cui ci occuperemo a seguire, sempre in trio). La diversa conformazione strumentale muta ovviamente i tracciati del lavoro (il duo è di fatto, strutturalmente ma anche come economie di percorso, un'appendice del solo, mentre il trio è il primo gruppo vero e proprio).

La batteria di Frati si rivela da subito un po' l'elemento di maggior corpo del trio, che privilegia un incedere nervoso, a tratti quasi turbolento, specificatamente in episodi come "Consulting 2" e un po' tutta la sezione finale del disco, che chiude dunque in crescendo, di tensione ma anche proprio di convinzione (forse in chi suona, certo in chi ascolta), laddove le tracce di mezzo denunciavano qua e là periodiche fasi di ristagno creativo.

Andrea Bolzoni, Fabio Sacconi, Riccardo Marenghi
Three Trees
Bunch Records (2014)
Valutazione: * * * ½

Meglio compiuto, sia quel che sia, l'altro album in trio, risalente, come incisione, al 2013. Il gioco delle (e fra le) parti appare più fluido, così come gli incastri, e i tracciati globali. Magari la concezione sarà anche lievemente più prossima a una sorta di genealogia del ramo (parlando di alberi...), ma questo non pregiudica il risultato finale, visto che i tratti originali non mancano.

È il caso dell'iniziale "Germination," o di "Florescence," che parte sommesso per poi aprirsi, crescere, lentamente ma inesorabilmente (prezioso in particolare qui il lavoro dei due compagni di viaggio di Bolzoni), o ancora del conclusivo "Inner C," che decolla in duo chitarra/contrabbasso (archettato) e poi si sviluppa, con l'ingresso della batteria, felicemente ispirato (pur, magari, con qualche episodica lungaggine), chiudendo in bellezza un album di belle prospettive.

Andrea Bolzoni
amI?
Bunch Records (2015)
Valutazione: * * ½

Dopo tutto quanto scritto, non fa troppo piacere dover annotare come l'album meno riuscito del lotto sia proprio quello in cui Bolzoni è solo con la sua chitarra. Inciso nel febbraio 2015, amI? consta di un'unica lunga improvvisazione di 41:16, dove i momenti di stanca, le risacche creative, le iterazioni certo volute ma non per questo meno annichilenti sono all'ordine del giorno.

Non mancano i segmenti degni di nota, ma gli stessi finiscono per risultare troppo episodici, verrebbe da dire contingenti, sorta di relitti vaganti in un mare costellato di eccessiva cerebralità (chiamiamola così, magari anche per nostra comodità). Tutto ciò non senza una sua eleganza, certo un suo -ferreo, persino crudele -rigore.

Elenco dei brani:
Duna lacera:
Arde cala un; Cala dare un; Crea dal una; Alcune rada; Decana urla; Alcuna arde.
Dialvogue Outfit:
Full Metal Underwear; Red Tie; On Fit Skirt; Rainy Hat; Claustrophobic Balaclava; Funny Zip.
Consulting the Oracle:
Consulting 1÷8.
Three Trees:
Germination -one; 3rd Carbon; Florescence -two; Three Trees; Senescence—three; Inner C.
amI?:
amI? (an unexpected self-portrait).

Musicisti:
Duna lacera:
Andrea Bolzoni: chitarra, effetti; Luca Pissavini: contrabbasso, giffus.
Dialvogue Outfit:
Andrea Bolzoni: chitarra; Daniele Frati: batteria, elettronica.
Consulting the Oracle:
Andrea Bolzoni: chitarra; Luca Pissavini: contrabbasso; Daniele Frati: batteria.
Three Trees:
Andrea Bolzoni: chitarra; Fabio Sacconi: contrabbasso; Riccardo Marenghi: batteria.
amI?:
Andrea Bolzoni: chitarra, live loops.

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