AP6C Alberto Pinton Sestetto Contemporaneo: Layers
Un sestetto dalle geometrie indiscutibilmente inusuali sta al centro di questo nuovo, ancora una volta ottimo, lavoro del veneziano (ma da tempo immemorabile svedese d'adozione) Alberto Pinton, che si destreggia fra sax baritono, clarinetti e flauti vari determinando (ma non è una regola fissa) le dinamiche dei nove brani che compongono l'album, tutti a sua firma tranne "Il tempo intanto correva," che è un'improvvisazione collettiva (i testi, laddove presenti, sono per parte loro della cantante del gruppo, Selma Pinton, figlia di Alberto).
Baritono e trombone, in soldoni, tendono a generare, con la loro intrinseca corporeità, situazioni più accese, anche esuberanti, mentre un camerismo calibrato e talora persino astratto, ma non per questo sempre lineare, anzi qua e là felicemente accidentato, emerge nei momenti in cui Pinton passa ai clarinetti o ai flauti e acquisiscono nel contempo maggiori spazi voce e vibrafono.
Ci sono peraltro episodi che sembrerebbero sconfessare tale non-regola (lo dicevamo), come ad esempio il clarinettistico, vitale "Short Stories," fra gli episodi migliori del disco insieme con l'iniziale "Il carosello" (baritonistico), il breve "14 Bars" e il più ampio "Il deserto dei tartari." Ogni brano ha peraltro una sua logica piuttosto puntuale, una funzione dialettica all'interno del lavoro, ancora una volta pensato e poi suonato con molto cervello e poca voglia di aderire a stilemi fin troppo nell'orecchio.
È questo, a ben vedere, il pregio maggiore di un album e un musicista che dovrebbero senz'altro godere di una visibilitàper usare un termine sufficientemente à la pageben più massiccia di quanto non accada. Esclusi i presenti, ovviamente.
Album della settimana.
Baritono e trombone, in soldoni, tendono a generare, con la loro intrinseca corporeità, situazioni più accese, anche esuberanti, mentre un camerismo calibrato e talora persino astratto, ma non per questo sempre lineare, anzi qua e là felicemente accidentato, emerge nei momenti in cui Pinton passa ai clarinetti o ai flauti e acquisiscono nel contempo maggiori spazi voce e vibrafono.
Ci sono peraltro episodi che sembrerebbero sconfessare tale non-regola (lo dicevamo), come ad esempio il clarinettistico, vitale "Short Stories," fra gli episodi migliori del disco insieme con l'iniziale "Il carosello" (baritonistico), il breve "14 Bars" e il più ampio "Il deserto dei tartari." Ogni brano ha peraltro una sua logica piuttosto puntuale, una funzione dialettica all'interno del lavoro, ancora una volta pensato e poi suonato con molto cervello e poca voglia di aderire a stilemi fin troppo nell'orecchio.
È questo, a ben vedere, il pregio maggiore di un album e un musicista che dovrebbero senz'altro godere di una visibilitàper usare un termine sufficientemente à la pageben più massiccia di quanto non accada. Esclusi i presenti, ovviamente.
Album della settimana.
Track Listing
Il Carosello; Leaps; Short Stories; Layers; 14 Bars; Short Stories #1& #2; Il Tempo Intanto Correva; Il Deserto dei Tartari; Twelve.
Personnel
Alberto Pinton: baritone saxophone, clarinet, bass clarinet, piccolo, bass flute; Selma Pinton: vocals; Mats Äleklint: trombone; Mattias Ståhl: vibraphone; Vilhelm Bromander: bass; Konrad Agnas: drums.
Album information
Title: Layers | Year Released: 2019 | Record Label: Clear Now Records