Home » Articoli » Book Review » Lawrence D. "Butch" Morris - L'arte della Conduction
Lawrence D. "Butch" Morris - L'arte della Conduction
By
Lawrence "Butch" Morris A cura di Daniela Veronesi
218 Pagine
ISBN: 9788855433655
Editrice Musicale ItalianaLIM
2024
A undici anni della scomparsa di Lawrence D. Lawrence "Butch" Morris, avvenuta nel 2013, e a sette dall'uscita della versione inglese, arriva anche in Italia, per i tipi della Libreria Musicale Italiana, l'Arte della Conduction, il manuale che spiega e illustra la pratica improvvisativa orchestrale da lui messa a punto e sviluppata per tutta la sua vita. Come già l'edizione inglese, anche questa si avvale in modo decisivo del contributo di Daniela Veronesi, che dal 2002 seguì Morris nel suo lavoro e sviluppò assieme a lui varie versioni dell'opera, e vi aggiunge un corredo di immagini esplicative, un ampio repertorio di contributi introduttivi e critici atti a contestualizzarne la lettura, una selezione degli appunti dell'artista afroamericano e l'elenco dettagliato di tutte le sue Conductions censite e numerate.
L'uscita di quest'opera era molto attesa tra i musicisti e tra gli appassionati d'improvvisazione, pratica che vede una crescente attenzione e un sempre maggior numero di sperimentazioni, perché la fama di Morris e l'interesse per la sua modalità di direzione orchestrale è via via aumentata, a dispetto della sua prematura scomparsa. Un'attesa che sicuramente non andrà delusa, a fronte della ricchezza del volume adesso finalmente disponibile.
La parte più corposa e, per certi aspetti, più importante delle 218 pagine di grande formato di cui consta L'arte della conduction è senz'altro quella centrale, ossia il capitolo 4, dedicato al lessico e alle istruzioni della pratica: è qui che vengono elencati i segni (statici) e i gesti (in movimento) delle mani, codificati da Morris per la "conduzione" delle performances improvvisative orchestrali. Il capitolo che lo precede introduce la spiegazione dicendo, con le parole di Morris, che «il lessico della Conduction è strutturato in: a) un insieme di segnali che regolano entrate e chiusure (...), e b) istruzioni da usare come strumenti creativi per produrre, manipolare, chiarire, continuare a cambiare» (p. 44). Di seguito viene anche specificato che «il direttore è responsabile della struttura e della forma, gli strumentisti del contenuto», perché il primo decide momento per momento l'istruzione da dare, ma «il modo in cui viene interpretata dipende dallo strumentista» (ibidem). Tali affermazioni sintetizzano emblematicamente la situazione artistica e umana che Morris riteneva peculiare della Conduction, vale a dire una forte collegialità creativa, pur nella distinzione dei ruoli, e una stringente relazione tra il piano compositivo e quello improvvisativo, appunto «grazie a un lessico di istruzioni che amplificano ed espandono la notazione e l'interpretazione» (p. 45).
Le cento pagine dedicate al lessico sono suddivise in numerose sezioni, ciascuna delle quali raggruppa segni e gesti in funzione del loro genere: attivazioni o chiusure, relativi alle dinamiche o alle articolazioni, riguardanti il tempo o le altezze, e così via, descrivendo il segno/gesto, indicandone il significato, spiegandone la funzione e le eventuali variazioni, ciascuno sotto la sua specifica denominazione e i disegni della sua forma (realizzati da Massimo Golfieri). Tutto molto chiaro e utilissimo per chi si trovasse a voler condurre o eseguire una Conduction, potendo ricorrervi per memorizzare, chiarire, sciogliere dubbi.
Ma accanto a questa compendiosa e importantissima parte più propriamente "manualistica," grazie alla quale si possono apprendere gli strumenti indispensabili per l'interazione comunicativa della pratica, L'arte della Conduction include come dicevamo anche contributi utili a comprenderne lo spirito e a contestualizzala. È il caso delle pagine scritte dalla Veronesi, che narrano la lunga genesi del libro e l'importanza che gli assegnava Morris (che avrebbe voluto che l'edizione italiana precedesse quella inglese), ricordano la numerose persone che hanno in vario modo contribuito a realizzarlo e ne indicano il senso della struttura, e di quelle di uno dei maggiori collaboratori di Morris, l'oggi scomparso J.A. Deane, che in esse condivide momenti della sua esperienza con lui. Ma è anche il caso dell'introduzione storica alla Conduction di Mario Gamba e degli "appunti per una biografia" di Luca Canini che, pur sinteticamente, danno un'idea chiara di come e su quali sollecitazioni l'artista californiano fosse giunto a tale pratica. Di particolare interesse, poi, l'intervento dell'improvvisatore e musicologo Ludovico Peroni, che dà brevemente conto della molteplicità di pratiche di "conduzione" che si sono sviluppate prima, durante e dopo la messa a punto della Conduction morrisiana, della difficoltà, anche terminologica, di distinguerle a maggior ragione in Italia, dove l'adozione della parola inglese per denominarla ha creato ulteriori confusioni e di evitare che la loro ibridazione facesse perdere a quest'ultima le sue imprescindibili peculiarità, cosa che ha poi portato al "brevetto" del termine.
Suggestivi e a più riprese illuminanti gli estratti dagli appunti di Morris, tra i quali questo: «Improvvisare significa trovare una risposta creativa ai problemi che non hanno soluzioni univoche a portata di mano. Significa adattarsi alle situazioni. Non si insegna a improvvisare. Si mostra come entrare in contatto con il proprio lato creativo» (p. 164). Infine, la "Cronologia delle Conduction Numerate" (199, realizzate in 19 paesi e 84 città) è non solo utilissima per farsi un'idea dello sviluppo della pratica, ma anche interessantissima perché, includendo le formazioni e gli strumenti utilizzati, permette di capire la diversità di organici talvolta persino per sole voci e di tipo di artisticlassici, jazzisti, dilettanti con le quali sono state svolte, a dimostrazione della flessibilità e universalità della pratica.
Un libro importante, che non può mancare a chi si interessi di improvvisazione, tanto da musicista, quanto da studioso o da appassionato.
Tags
Book Review
Butch Morris
Neri Pollastri
Italy
Florence
Editrice Musicale Italiana -LIM
Lawrence D. "Butch" Morris
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
