Riccardo Morpurgo Mandala Trio: Kaleidoscopic
Creare una forma attraverso la complessità di figure che si producono nell'improvvisazione: questo l'obiettivo del pianista triestino Riccardo Morpurgo per Kaleidoscopic, album registrato alla guida del suo Mandala Trio, formazione dal nome non meno simbolico, composta da due affiatati compagni delle sue terre, il contrabbassista Alessandro turchet e il batterista Luca Colussi.
Morpurgo, autore qualche anno fa di un eccellente disco in piano solo, Dove è il Nord, e più di recente di un notevole lavoro dedicato a Paul Motian, Mesmer, in trio paritetico con Giovanni Maier e Pietro Ricci, si assume qui la responsabilità di guidare la sua formazione attraverso un complesso ordito di strutture scritte e momenti di improvvisazione, che si allontanano tra loro e si ritrovano, senza mai perdere non solo coerenza e leggibilità, ma anche discorso narrativo e liricità.
Ovviamente il modo in cui questo avviene varia di brano in brano: alcuni momenti sono più lirici ("Kaleidoscopic Mandala," "Changes Mandala," la conclusiva "Inner Voice"); altri invece più tesi, proiettati in avanti dalla spinta di contrabbasso e della batteria ("Two Notes Mandala"); altri ancora più ipnoticamente mininali, con frequenti reiterazioni di riff ("Koan"); e c'è perfino spazio per dei brani per piano solo, ora quasi classicheggianti ("Into Inner Voice," "Two Notes"), ora invece più contemporanei ("Kaleidoscopic").
Se Morpurgo domina ovviamente la scena, i compagni non mancano di spazi espressivi, con Turchet che ha modo di spiccare in un paio di lunghi assoli (si ascolti esemplarmente quello su "Zenit") e Colussi che interviene invece soprattutto nella tessitura, ma con apporto tangibile.
Ne scaturisce un disco molto equilibrato, ma anche obliquo, cioè né mainstream, né radicale, né ispirato alle più frequentate forme del piano trio contemporaneo. Originale, quindi, e assai fruibile. E non è poco.
Morpurgo, autore qualche anno fa di un eccellente disco in piano solo, Dove è il Nord, e più di recente di un notevole lavoro dedicato a Paul Motian, Mesmer, in trio paritetico con Giovanni Maier e Pietro Ricci, si assume qui la responsabilità di guidare la sua formazione attraverso un complesso ordito di strutture scritte e momenti di improvvisazione, che si allontanano tra loro e si ritrovano, senza mai perdere non solo coerenza e leggibilità, ma anche discorso narrativo e liricità.
Ovviamente il modo in cui questo avviene varia di brano in brano: alcuni momenti sono più lirici ("Kaleidoscopic Mandala," "Changes Mandala," la conclusiva "Inner Voice"); altri invece più tesi, proiettati in avanti dalla spinta di contrabbasso e della batteria ("Two Notes Mandala"); altri ancora più ipnoticamente mininali, con frequenti reiterazioni di riff ("Koan"); e c'è perfino spazio per dei brani per piano solo, ora quasi classicheggianti ("Into Inner Voice," "Two Notes"), ora invece più contemporanei ("Kaleidoscopic").
Se Morpurgo domina ovviamente la scena, i compagni non mancano di spazi espressivi, con Turchet che ha modo di spiccare in un paio di lunghi assoli (si ascolti esemplarmente quello su "Zenit") e Colussi che interviene invece soprattutto nella tessitura, ma con apporto tangibile.
Ne scaturisce un disco molto equilibrato, ma anche obliquo, cioè né mainstream, né radicale, né ispirato alle più frequentate forme del piano trio contemporaneo. Originale, quindi, e assai fruibile. E non è poco.
Track Listing
Koan; Into Inner Voice; Two Notes Mandala; Roots; Two Notes; Kaleidoscopic Mandala; Zenith; Changes Mandala; Kaleidoscopic; Inner Voice.
Personnel
Riccardo Morpurgo: piano; Alessandro turchet: bass; Luca Colussi: drums.
Album information
Title: Kaleidoscopic | Year Released: 2019 | Record Label: Artesuono