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Kevin Shea
ByOltre a questo, adoro anche l’album Ives Plays Ives nel quale Ives si esercita al piano e in tecniche poco ortodosse di canto. E’ sorprendente come questa musica abbia quasi cent’anni!
02. Mary Halvorson Trio - Dragon's Head (Firehouse - 2008).
Le composizioni di Mary sono la cosa che preferisco di questo album. Richiedono un ensemble versatile che possa fluire e rifluire attraverso strutture insolite. Gli intervalli che caratterizzano la scrittura, a volte goffi e divertenti, creano i presupposti per irresistibili improvvisazioni di grandi musicisti.
03. Andrew D'Angelo - Skadra Degis (Skirl -2008).
Negli ultimi tempi D’Angelo compone e suona come se non gli interessasse affatto il parere degli altri (vedi anche Andrew D'Angelo's Trio Morthana with Pride, featuring MoHa!) e questo produce brani spassosi e improvvisazioni sconvolgenti. Il batterista è Jim Black - sono un suo fan fin dal 1988 - e qui suona come un genio fuori di testa.
04. Sparks (Peter Evans/Tom Blancarte) - Sparks (Creative Sources - 2008).
Questa è una band che suona quello che ha voglia quando ne ha voglia. Adoro entrambi i musicisti e tutti i loro dischi, compreso Totem (Blancarte, Bruce Eisenbeil, Andrew Drury) che ha appena registrato un album per ESP Records. Avverto simili vibrazioni anche da album quali Anton Webern's The Complete String Trios and Quartets eseguito dall’Arditti String Quartet.
05. Dick Hyman - Moog (Varese Sarabande, 1969).
Il brano “Kolumbo“ suona come l’introduzione ad un pezzo dei Battle. Grandi titoli come “The Moog and Me“ e “Topless Dancers of Corfù“. Hyman era veramente spassoso negli anni Sessanta.
06. Rudy Ray Moore - The Rudy Ray Moore Zodiac Album (R N P Muzak).
Questo disco è grande, partendo dalla produzione a basso costo per arrivare alla copertina ridicola fino alle comiche istruzioni sessuali a luce rossa.
07. Vinko Globokar - Toucher (Wergo).
Questa è una divertente idiozia che utilizza tecniche assai sofisticate. Album con la stessa portata di pazzia potrebbero essere i Chamber Works di Richard Barrett eseguiti dall'Elision Ensemble; Musical Experiences di Jean Dubuffet; Ursonate di Kurt Schwitter; Le Grand Macabre: Salonen di György Ligeti; Oresteïa di Iannis Xenakis; Eight Songs for a Mad King di Peter Maxwell Davies; e "Musik im Bauch" ("Music in the Belly") di Karlheinz Stockhausen.
8. Branford Marsalis - Braggtown (Marsalis Music - 2006).
Jeff "Tain" Watts suona la batteria in questo disco. Sto ascoltando un sacco di dischi in cui Jeff suona e il suo fraseggio sul tom, mentre tiene il ritmo, è veramente forte.
9. Morton Feldman - Piano and String Quartet, Performed by Aki Takahashi & Kronos Quartet (Nonesuch - 1993).
Adoro il senso di pace, la fluidità, la disciplina di questo disco, così come altri lavori di Feldman come Coptic Light, Piano and Orchestra, Cello and Orchestra, and Crippled Symmetry.
10. Giacinto Scelsi - Natura Renovatur (Kairos - 2001).
Questa è musica spaventosa… quando la ascolto da solo mi sento piuttosto turbato. Anche Penderecki mi procura le stesse sensazioni, per esempio con il pezzo “Threnody for the Victims of Hiroshima”.
Foto di Andrea Della Corte
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