Home » Articoli » Album Review » Zeno De Rossi - Simone Massaron - Pacho - Giorgio Pacori...
Zeno De Rossi - Simone Massaron - Pacho - Giorgio Pacoring - Massimo Pupillo: Jusi in the Wine House
ByIn ogni caso, l'avversario nel gioco - come accade in altri albums - è il tempo o il silenzio, insomma quello spazio vuoto da colmare sul CD.
L'ascoltatore, il decifratore del gioco delle note, è costantemente in attesa di qualcosa, di uno sviluppo, di un commento, di una delucidazione, che raramente si manifesta. In casi eccezionali la musica è immediatamente decifrabile, come in "Dangerous Time," un brano rock, catartico, con le note di pianoforte completamente jazz che trasportano la musica verso la sua distruzione, con le distorsioni di chitarra.
Chi guida il suono, chi accende la scintilla della composizione improvvisata, è spesso la batteria di Zeno De Rossi, uno di quei musicisti che non si tirano mai indietro di fronte alla sfida col silenzio della pagina bianca. Ecco allora la morte dell'armonia come teorizzata e codificata dalla musica occidentale in "Red Meat Beat," un brano in cui non c'è altro che rumore o suono di oggetti, parti della batteria, e che dimostra tutta la capacità creativa di Zeno De Rossi. Ecco dove un batterista riesce a nascondere se stesso, a celare all'ascoltatore la presenza e la visione delle sue ossa, dei suoi muscoli, delle sue braccia, e ad andare oltre il suo strumento.
Il segno, e i segnali del détournement e dello spiazzamento sono rappresentati da una traccia in particolare: "Monocle," introduzione rock e accompagnamento sonoro ad una fiera dell'assurdo.
Dopo questo brano, nulla sarà come prima. Quando finalmente è il pianoforte di Giorgio Pacorig ad accendere la scintilla dell'improvvisazione capiamo di aver raggiunto il centro, il (dual) core dell'album. "Green Cats" è un brano davvero coinvolgente, in cui il pianoforte riesce con poche note, scandite senza troppa attenzione al metronomo, a parlarci di silenzio. In mezzo la batteria prova a disturbare questa percezione, ma non la si ascolta.
Il secondo cuore di Jusi in the Wine House è "Batman Smiles," in cui si parlano pianoforte, batteria, basso distorto e chitarra di Simone Massaron, ognuno componendo sue strade, misteriosamente incrociate l'una con l'altra. E' ancora a pieno titolo musica rock, senza esserlo. Difficile da spiegare, e difficile da suonare. Ma, forse ci vengono in soccorso le teatrali dichiarazioni dei musicisti stessi che precedono l'ultimo brano "In bomba" e che qui trascriviamo:
"Scusate possiamo suonare un pezzo in bomba?"
"Una roba violenta?"
"Dai cazzo, tirate fuori i coglioni!"
Jusi in the Wine House ha ripreso tra le righe anche alcuni discorsi sulla musica italiana degli anni 70, i Dedalus, gli Area.
Jusi in the Wine House continua la ricerca e libera lo sfogo, contro la difficoltà di "comunicare" attraverso il suono. Jusi è una bambina che guarda intorno a sé gli adulti mentre si stanno ubriacando, ma stranamente non è lei ad avere paura.
Visita i siti di Zeno De Rossi, Simone Massaron e Giorgio Pacorig.
Track Listing
01. Is This It?; 02. Tony Soprano; 03. They Call Her One Eye; 04. Dangerous Time (S.Massaron); 05. Red Meat Beat; 06. Oh Man!; 07. Monocle; 08. Greem Cats; 09. Batman Smiles; 10. My Name is R.I.P.; 11. Fifties Panorama (S.Massaron); 12. Make Way for Tomorrow;13. Keith Can't Eat; 14. In bomba. Tutti i brani sono di Z.De Rossi/S.Massaron/Pacho/G.Pacoring/M.Pupillo eccetto altrove indicato.
Personnel
Zeno De Rossi
drumsZeno De Rossi (batteria); Simone Massaron (chitarra, basso, banjo); Pacho (percussioni); Giorgio Pacorig (piano, tastiere); Massimo Pupillo (basso).
Album information
Title: Jusi in the Wine House | Year Released: 2010 | Record Label: Domino Records (US)
< Previous
Three for the Ages