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Ciro Longobardi - Agostino Di Scipio: John Cage - Electronic Music for Piano

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Ciro Longobardi - Agostino Di Scipio: John Cage - Electronic Music for Piano
Audacemente, nell'anno dei festeggiamenti per la ricorrenza della nascita/morte di John Cage, Stradivarius propone in catalogo una nuova edizione di Electronic Music for Piano a cura del pianista Ciro Longobardi e Agostino di Scipio (computer e live electronics). Scelta coraggiosa non solo per la casa discografica, ma anche per i due interpreti campani che forniscono al pubblico un documento di grande valore storico per un pezzo che presenta notevoli difficoltà.

Lo "spartito" di Electronic Music for Piano (1964) è costituito da un semplice foglio di carta intestata di un hotel di Stoccolma su cui Cage ha annotato alcune indicazioni per David Tudor affiché eseguisse Music for Piano 4-84 usando/con apparecchiature elettroniche (Cage menziona microfoni, amplificatori e un oscilloscopio). Il testo pubblicato da Peters consiste dunque nella sola pagina manoscritta di Cage ed è chiaro che ciò ponga una serie considerevole di problemi interpretativi.

Prima di tutto il materiale di partenza. I pezzi di Music for Piano 4-84 sono stati composti in un arco temporale piuttosto lungo (1953-1956) usando un metodo compositivo del tutto particolare [sotto spiegato]. Tempo e dinamica sono lasciati al performer; la produzione della tonalità è stata determinata da operazioni casuali, le note stesse dalle imperfezioni della carta (per Music for Piano 4-19 e Music for Piano 20). Ancora, dinamiche, tempo e la natura dei rumori sono determinate dal pianista. I pezzi possono includere rumori interni ed esterni al corpo pianoforte (per Music for Piano 21-36; 37-52). Ancora, sono ammesse sovrapposizioni e silenzi tra pezzi (per Music for Piano 53-68 e anche Music for Piano 69-84).

Ciro Longobardi, nel libretto [e anche in un'intervista "congiunta" con Di Scipio], ricostruisce il metodo di composizione "rapido" che Cage usò, importante per comprendere le iterazioni elettroniche operate su di esso in Electronic Music for Piano: "Dapprima viene creata una pagina master con quattro sistemi formati ciascuno da due pentagrammi (con spazio sufficiente per poter inserire tagli addizionali superiori e inferiori) ed una riga al centro che servirà per l'indicazione di rumori da eseguire all'interno e all'esterno del pianoforte. Su un altro foglio di carta trasparente vengono marcate a matita le imperfezioni della carta, in numero determinato con sorteggio dell'I Ching. Questo foglio viene poi sovrapposto alla pagina-master e i segni a matita vengono marcati ad inchiostro nei corrispondenti punti sui pentagrammi, sui tagli addizionali o in prossimità della linea centrale dei rumori. Con ulteriori sorteggi vengono determinate le chiavi e decise alcune caratteristiche di ciascun suono, se deve essere eseguito sulla tastiera, stoppato (muted) o pizzicato (plucked). In questo modo si ottiene una singola pagina, che corrisponde ad un singolo pezzo. Ciascun pezzo è numerato ed inserito in una serie di 16 (tranne il numero 20 e i numeri 1, 2, 3, 85, questi ultimi al di fuori dell'intervallo 4-84 che qui ci interessa). I pezzi disponibili sono quindi 81 e possono essere eseguiti singolarmente o in sequenza, con pause tra l'uno e l'altro, da uno o più pianisti".

Usando/con apparecchiature elettroniche. Electronic Music for Piano è, infatti, qualcosa in più, e di più complesso ancora, che Music for Piano. Perché Cage in quegli appunti pone una serie di condizioni che incidono profondamente sul materiale pianistico di partenza e sul risultato finale che costituisce questa "nuova" opera. Per prima cosa viene rispettato l'elemento live electronics e la richiesta di Cage di operare attraverso feedback (suoni Larsen). A tal proposito Di Scipio scrive: "La parte pianistica viene calata in un reticolato di interazioni puramente sonore, in larga parte autonome e capaci di auto-regolazione, basate sul feedback tra quattro dischi piezoelettrici posti dentro lo strumento, e due altoparlanti posti al di sotto di esso. Il reticolo di interazioni sonore è implementato sul sistema di calcolo in tempo reale Kyma, sulla base di un approccio al suono da e sviluppato nei lavori del ciclo Ecosistemic Udibile."

Piano ed elettronica in questo modo interagiscono in forma organica sia all'interno della cassa che al loro esterno. Aggiunge Di Scipio: "il pianoforte è visto in fondo come una stanza più piccola, dotata di modi di vibrazione particolarmente flessibili, all'interno di una stanza più grande, la sala da concerto, con la sua acustica e con i suoi rumori caratteristici, pur flebili e ridotti".

Di Scipio e Longobardi rispettano così una delle indicazioni più complesse date da Cage, ovvero la richiesta di osservare le imperfezioni del silenzio in cui la musica è suonata. Scrive ancora Longobardi: "In un ambiente isolato come lo studio di registrazione tali "imperfezioni" possono essere costituite soltanto dagli eventi sonori connessi alla performance. Pertanto fin dall'inizio abbiamo cageanamente deciso di osservare tutti quei suoni/rumori inevitabili - dita che si staccano dalle corde dopo un suono muted, rumori della meccanica e dei pedali, il mio movimento lungo la tastiera/cordiera/cassa dello strumento, le manipolazioni accidentali effettuate da Di Scipio nell'atto di posizionare e spostare i microfoni, le voltate di pagina, perfino le nostre voci alla fine di un take - e di inserirli nell'interazione sonora fin dall'inizio."

Nel CD il totale degli 81 pezzi è stato suddiviso in sette sequenze o movimenti, l'ultima delle quali ha una "coda". Le tracce non hanno pause incluse alla fine e si passa dall'altra senza countdown ma attraverso lo skip. Un senso di aleatorietà pervade la realizzazione di questa composizione che, così come concepita e registrata, pare un solo lungo corpo sonoro vibrante con sette virtuali sequenze, per ciascuna delle quali vengono individuate "specifiche modalità esecutive": 1) Pianissimo-con pedale, 2) Fortissimo-risonante-con-echi, 3) Pianissimo-staccato, 4) Forte-frammentato-gestuale, 5) Libero, 6) Pianissimo-con-rumori-pedale-ed-armonici, 7) Coda-libero. Su quest'ultimo dice Di Scipio: "La coda come modalità una ripresa riassuntiva delle varie modalità esplorate."

L'interpretazione di Longobardi e Di Scipio è di altissimo profilo. All'ascolto Electronic Music for Piano risulta a tutti gli effeti un corpo organico, che si sviluppa lento e magmatico; in esso "lo svolgimento dei processi di elaborazione è costantemente dipendente dal gesto pianistico, così come il gesto pianistico è condizionato - orientato, contraddetto, deviato - dall'esito di quegli stessi processi."

Non credo che Cage avesse pensato a tanto, ma sarebbe stato senz'altro felice di poter ascoltare un'interpretazione del genere. Vivificante, per nulla celebrativa, originale e libera di essere quello che in fondo Longobardi e Di Scipio sono, con Cage accanto, tra le mani e in quel reticolato elettro-acustico che pare fatto di sangue. Pieno di ossigeno.

Track Listing

01. I. 4-7 – 9:11; 02. II. 8-13 – 8:50; 03. III. 22, 23, 26, 30, 31, 37-39 – 7:18; 04. IV. 55, 56, 53, 54, 57, 60-64, 66-68 – 8:27; 05. V. 45, 41-43, 51, 52 – 5:23; 06. VI. 69-84 – 11:08; 07. VII. 30, 31x4 (coda) – 5:05.

Personnel

Ciro Longobardi (pianoforte); Agostino Di Scipio (computer e live electronics).

Album information

Title: John Cage - Electronic Music for Piano | Year Released: 2012 | Record Label: New Jazz Noises


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