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Matteo Paggi: Giraffe

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Matteo Paggi: Giraffe
Estroso e giovanissimo trombonista emergente, membro dei Fearless di Enrico Rava, Matteo Paggi presenta in questo disco il suo quintetto "in progress," Giraffe, in due diverse versioni: quella più recente, registrata in Italia nell'autunno dello scorso anno e includente due connazionali —Lorenzo Simoni al sax contralto e Andrea Carta alla batteria —e due orientali —la giapponese Masako Sakai al pianoforte e il coreano Jonathan Ho Chin Kiat al contrabbasso —, e la prima formazione, registrata nella primavera del 2020 in Olanda e con un solo connazionale —Andrea Del Vescovo alla tromba —, due olandesi —Misha Voeykov al basso elettrico e Said Vroon alla batteria —e una coreana —Yunah Han al pianoforte. In realtà avevamo visto dal vivo al Festival Jazz&Wine of Peace 2024 una terza versione delle Giraffe, che conservava sia l'identità, sia la ritmica di quella più recente e presente nelle prime quattro tracce di questo disco, con i soli cambi di Vittorio Solimene alle tastiere e Jesse Schilderink al sax contralto.

La musica dell'album, e di quel concerto, è un buon mix di tradizione e innovazione: i brani sono infatti nel solco del modern jazz, con strutture aperte e alcuni radicali cambi di scenario, pur conservando sia impronta narrativa, sia chiari spazi d'assolo, caratterizzati da una tendenza all'ascesa dinamica. Questo è evidente soprattutto nella formazione del 2024, che si avvale della spinta e degli assoli contrapposti del leader, che al trombone ha verve, fantasia e controllo del suono, e dell'eccellente Simoni, che al contralto duetta benissimo con Paggi e inanella dei soli intensi, estremamente vari e mai ripetitivi. Ottimo il supporto di Ho Chin Kiat, mentre la Sakai brilla per nitidezza alla tastiera. L'iniziale "Ham and Sun," pur aperta con rilassatezza dal piano, è poi esemplare per progessività e intensità, mentre "Ricordo" ha una doppia identità, grazie a un brusco e sorprendente cambio di scena che la trasforma in un singolare carosello di ispirazioni diverse. "Things That Build Concepts" ha un filo conduttore più lineare, scandito dagli assoli—eccellenti quelli di Simoni e Sakai, qui più classicheggiante —e anche in questo caso basato sulle oscillazioni dinamiche. "Cantiere," ultimo brano del quintetto 2024, è inizialmente dominato ancora dal contralto su stilemi neobop e poi, dopo un breve sipario da big band, dal trombone di Paggi, che attinge ecletticamente a più stili, armonizzando il tutto con la sua esuberante pronuncia strumentale.

Dopo una traccia di silenzio, "Once I Got a Llama," che funge da separatore delle due diverse parti del disco, i tre brani successivi sono maggiormente incentrati su Paggi: lirico, con l'accompagnamento dal bel piano di Yunah Han in "Return"; più aggressivo ed espressivo in "Gero," dove fa la sua parte anche la tromba di Del Vescovo e l'intera formazione dà vita a un suono più collettivo, con un consistente contributo di Voeykov al basso elettrico e Vroon alla batteria; scoppiettante e istrionico nella conclusiva "Slow my Skiing," una più tradizionale collana di assoli nella quale brillano ancora la Han e Vroon. Complessivamente i tre brani lasciano la sensazione di una formazione più ritmica e maggiormente caratterizzata dalla batteria rispetto a quella del 2024, invece più organica e complessa nelle sue tessiture.

Un disco ben suonato e ben registrato, non banale e che si ascolta con piacere, vetrina per artisti non ancora notissimi, ma tutti di grandi qualità, sui quali spiccano —oltre a Paggi, già ben lanciato sulla scena non solo nazionale —l'altosassofonista Lorenzo Simoni e le due pianiste.

Track Listing

Ham and Sun; Ricordo; Things that Build Concepts; Cantiere; Once I Got a Llama; Return; Gero; Slow My Skiing.

Personnel

Album information

Title: Giraffe | Year Released: 2025 | Record Label: Jam/Unjam

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