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Gianni Mimmo

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01. Salvatore Sciarrino - Luci mie traditrici (Klangforum Wien diretto da Beat Furrer) (Kairos - 2001).

Sciarrino si ascolta come si guarda un dipinto manierista, dove la forma coincide con il contenuto. In questo lavoro, la sua rivoluzione intorno alla vocalità, al tempo rappreso, alla tensione drammatica si avvitano intorno alla tragedia di Gesualdo da Venosa. Straordinario.

02. Morton Feldman - For Samuel Beckett (Klangforum Wien diretto da Sylvain Cambreling (Kairos - 1999).

Di solito indago ciò che ascolto, qui ho l'impressione contraria. È una musica che riesce ad abitarmi. È un'esecuzione di intensità palpabile. Feldman mi arriva con la stessa intensità di Hendrix, di Coltrane, di Lacy. Comincia ed è già lì.

03. Steve Lacy - Book H of Pratictioners (Les Disques Du Crepuscule/LOME ARME - 1986).

È un vinile abbastanza raro che ho comprato circa sei mesi fa e che contiene gli esercizi che Steve scrisse per se stesso. Registrato in una chiesa nelle Fiandre questo "solo" è un esempio di limpidezza espressiva, di lucidità e di purezza. Come una freccia che fa centro nel nulla.

04. Robert Ashley - Dust (Lovely Music - 2000).

Ashley è uno dei miei guru. In Dust la narratività e un uso quasi mantrico dello speech, hanno un potere ammaliante. Come fossero storie sovrapposte, che si intersecano perpendicolarmente. È un'opera multi-prospettica.

05. Stefano Scodanibbio - Geografia Amorosa (Col Legno - 2003).

Scodanibbio non solo è uno straordinario strumentista e interprete, ma è uno dei miei compositori preferiti in assoluto. Torno spesso a questa "geografia" in cui gesto e significato sono una sola cosa. Spero prima o poi di poter improvvisare con lui.

06. John Cage - Sonatas & Interludes for Prepared Piano - Joshua Pierce piano (Wergo - 1989).

Questa di Pierce è l'interpretazione che preferisco. Scritta tra il 1946 e il 1948, è musica che non invecchierà mai, è fragrante e possiede un'inesorabile semplicità. Inoltre costituisce una grammatica timbrica imprescindibile.

07. Ellery Eskelin - Sylvie Courvoisier - Every So Often (Prime Source - 2008).

Eskelin è un tenorista che amo, disinvolto e sempre sincero. Qui apre la porta di una stanza che spesso frequento: lirismo e astrazione. Eccellente registrazione e musica luminosa.

08. Christoph Gallio_Mösioblö - Ample Food (Percaso - 2008).

Christoph Gallio è un eccellente compositore e saxofonista svizzero. Qui con il suo progetto Mösioblö regala composizioni aforistiche e densissime i cui titoli sono domande poetiche di Robert Filliou. Novantadue micro strutture leggere come farfalle. Bellissimo.

09. Roscoe Mitchell - Four Compositions (Lovely Music Ltd. - 1988).

La cifra di Roscoe è una sintesi tra infanzia, contemporaneità e black-music. Questa è una traslazione cameristica straordinaria dove è possibile ascoltare "Noonah" in una versione unica e "Prelude" (Sketches from Bamboo) nella versione ultra low tones con Gerald Oshita al sarrussofono contrabbasso.

10. Steve Lacy - Irene Aebi - Frederic Rzewski - Packet (New Albion - 1995).

Il suono maturo di Steve declinato qui in splendide art songs sulle poesie di Judith Malina e Julian Beck. Timbricamente è il Lacy a me più caro, elegante e concreto. L'abbinamento con il piano contemporaneo di Rzewski situa questo lavoro nel mio empireo cielo.

Foto di Claudio Casanova

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