Francesca Ajmar – Roberto Bernardini: Gato de Suburbio

Entrando un po' più nel dettaglio, le cose migliori sembrano arrivare dal raffinato duetto clarinetto/chitarra (rigorosamente acustica) "Lendas brasileiras," gemma del disco, e poi da "Pra quem quiser me visitar," aperto dal solo vibrafino, successivamente raggiunto da voce (sempre pertinente), chitarra e contrabbasso, in un incedere felicemente, elegantemente quasi-cameristico, e da "Rainha negra," sdipanato su un analogo crinale espressivo.

Altrove si respira spesso una leggerezza persino eccessiva, che pure il genere scelto da Ajmar, Bernardini e soci in qualche modo leggitima. A meno di non volersi prendere maggiori rischi (e responsabilità), allontanandosi da sentieri fin troppo battuti. Prodotto onestissimo, quindi, e molto ben confezionato, magari non particolarmente ardito e originale, ma comunque in grado di appagare gli appassionati di settore. E "accarezzare" tutti gli altri.

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