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Frank Zappa: Funky Nothingness

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Frank Zappa: Funky Nothingness
A quasi trent'anni dalla scomparsa e dopo il passaggio dell'intero catalogo alla Universal, prosegue al ritmo di quattro titoli all'anno la pubblicazione di album inediti di Frank Zappa. Dopo l'uscita di Mudd Club/Munich 1980, album francamente non imprescindibile a meno di essere appassionati del periodo centrato sull'album Sheik Yerbouti, ma comunque gratificato da numerosi eccellenti assoli di chitarra che basterebbero a giustificarne l'acquisto, arriva finalmente quello che per molti fan rappresenta il Santo Graal degli inediti zappiani.

Da tempo annunciato, e ansiosamente atteso, questo Funky Nothingness raccoglie in tre CD quello che rimane delle sessioni di registrazione del Marzo 1970 che avrebbero parzialmente contribuito all'album Chunga's Revenge, pubblicato sul finire dello stesso anno, e che rappresentano una sorta di appendice a Hot Rats, uscito l'anno precedente. Con quello condividono il fatto di essere lunghe jam strumentali, e quasi tutti i musicisti coinvolti, a cominciare dal fido Ian Underwood, qui meno impegnato ai sassofoni e più alle tastiere, poi il bassista Max Bennett, e soprattutto il violinista (qui anche organista) Don "Sugarcane" Harris, in quella che sarebbe stata la sua ultima collaborazione con Frank Zappa prima di trasferirsi alla corte di John Mayall. Alla batteria al posto di John Payne Guerin e Paul Humphrey troviamo una importante novità, ovvero l'inglese Aynsley Dunbar, che sarebbe rimasto con Zappa per un paio di anni. I due si erano conosciuti in occasione del festival belga di Amougies l'anno precedente, dove il chitarrista, presente come tour manager di Captain Beefheart, era stato invitato come Master of Ceremonies, ruolo svolto con qualche difficoltà a causa della lingua (lui non parlava il francese, e la maggior parte del pubblico non capiva l'inglese), per finire lui stesso sul palco a suonare come ospite di molti dei gruppi presenti (celeberrima l'esibizione con i Pink Floyd, unica ufficialmente pubblicata nel loro box The Early Years 1965-1972, anche se non integralmente). Uno dei gruppi era Aynsley Dunbar Retaliation, e il batterista colpì Zappa in modo particolare, tanto che lo invitò a stare da lui nella sua casa/studio a Los Angeles per collaborare ai suoi progetti musicali.

All'inizio del 1970 Zappa non aveva ancora idee ben definite per il dopo Mothers. L'incontro con Dunbar, e il suo successivo trasferimento in California, ha sicuramente rappresentato uno stimolo verso il proseguimento del lavoro iniziato con Hot Rats attraverso un gruppo dedicato, ed effettivamente nel mese di Marzo lo stesso gruppo di musicisti impegnati nelle registrazioni di studio si esibì in un numero imprecisato di concerti, uno dei quali si tenne all'Olympic Auditorium di Los Angeles il 7/3 (solo due giorni prima delle sessioni di registrazione in studio), immortalato da un famoso bootleg.

Purtroppo pare non esistano nastri ufficiali di questo concerto (e altri eventuali dello stesso gruppo), che avrebbe costituito la ciliegina sulla torta di questo set. Nel frattempo il chitarrista era anche impegnato a preparare numerosi progetti discografici, molti dei quali non avrebbero mai visto la luce (o lo avrebbero fatto postumamente). In Febbraio veniva pubblicato l'album Burnt Weeny Sandwich, seguito in Agosto da Weasels Ripped My Flesh, entrambi realizzati assemblando spezzoni di registrazioni sia dal vivo che in studio, secondo un metodo di lavoro che Zappa non avrebbe mai abbandonato. Nel mezzo era uscito anche l'album King Kong di Jean-Luc Ponty, registrato l'anno precedente, nel quale il violinista esegue musiche composte e arrangiate da Zappa, che interviene anche personalmente in un brano. Inoltre stava lavorando alla partitura di 200 Motels, che avrebbe presentato in Maggio nel corso di un festival di musica contemporanea a Los Angeles, nell'esecuzione della L.A. Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta. A questo concerto erano presenti i due cantanti degli appena disciolti Turtles Mark Volman e Howard Kaylan, che al termine si presentarono a Zappa, e il mese successivo erano in tour con la nuova formazione dei Mothers. Ma questa è già un'altra storia...

In quell'inizio 1970 fino all'incontro con gli ex Turtles probabilmente l'idea di Zappa era quella di costituire un gruppo prevalentemente strumentale, per suonare dal vivo il materiale di Hot Rats e quello nuovo che ne avrebbe rappresentato la continuazione. Così dopo alcuni concerti di rodaggio di cui ci sono giunte testimonianze (uno in Febbraio a San Diego in quartetto con Bennett, Underwood e Ed Greene alla batteria, e quello citato in Marzo a Los Angeles con l'ingresso di Dunbar e Harris) il gruppo si riuniva in studio per lavorare al materiale per il nuovo album. Per il chitarrista era la prima volta al Record Plant di Los Angeles, aperto solo l'anno prima dopo che quello a New York inaugurato nel 1968 da Gary Kellgren, ingegnere del suono che aveva già lavorato con Zappa, aveva esordito con Electric Ladyland di Jimi Hendrix.

Lo studio era uno dei primi a offrire la registrazione su 16 piste, e forse anche su 24, dal momento che alcuni dei nastri delle sessioni ritrovati utilizzano questo formato. Nelle note che accompagnano l'album il Vaultmeister Joe Travers, responsabile della gestione dello sterminato archivio zappiano e curatore di quasi tutte le pubblicazioni postume, fornisce alcune informazioni sull'origine dei brani, alcuni dei quali erano già stati preparati da Zappa per una eventuale pubblicazione, altri ancora in lavorazione. Alcuni sarebbero stati pubblicati successivamente in versioni rimaneggiate, ma altri sono rimasti inediti fino ad oggi, comprese alcune composizioni originali e un paio di cover.

Passiamo all'analisi del disco. Il primo CD (disponibile anche singolarmente e come doppio vinile) si apre con il brano che dà il titolo a tutto l'album, un breve frammento di un blues acustico dove Zappa è accompagnato dai Mothers Roy Estrada al basso e Jim Motorhead Sherwood alla chitarra ritmica, risalente alle sessioni di registrazione di Uncle Meat nel 1967. La sua presenza è giustificata dal fatto che Zappa lo aveva messo in apertura del nastro col nuovo materiale che avrebbe dovuto diventare Chunga's Revenge in una prima versione. Questo e una sua ripresa più veloce posta in chiusura del terzo CD sono gli unici brani che non provengono dalle sessioni del Marzo 1970.

Il successivo "Tommy/Vincent Duo I" è un frammento di un duo chitarra/batteria, primo di tre, in cui Zappa e Dunbar si sfogano improvvisando a ruota libera, con evidente divertimento del chitarrista. Questo è solo un assaggio, ma il secondo (sullo stesso CD) dura quasi 7 minuti, e il terzo (sull'ultimo CD) ben 22! Il brano seguente "Love Will Make Your Mind Go Wild," con la voce e il violino di Sugarcane in evidenza, è un inedita cover che avrebbe dovuto far parte di The Lost Episodes, originariamente previsto in tre volumi, ma poi scartato per la definitiva pubblicazione in volume singolo. Segue "I'm a Rolling Stone," un'altra inedita cover di un blues di Lightnin' Slim, che dopo un'introduzione che ricorda "Trouble Coming Every Day" si lancia in una sequenza di assoli di chitarra e violino che riempiono la maggior parte dei suoi oltre 12 minuti. La base ritmica verrà in seguito utilizzata da Zappa per "Stink Foot" su Apostrophe('). Subito dopo è la volta di "Chunga's Revenge," uno dei suoi temi più famosi, quasi sempre presente nelle scalette dei suoi tour. Questa è una delle prime versioni, registrata nel seminterrato della casa di Zappa in Laurel Canyon, come la jam session che segue. Oltre ai consueti magistrali assoli del chitarrista si segnala quello di Ian Underwood al piano elettrico.

Dopo il medley di due brani di R&B "Work With Me Annie/Annie Had A Baby" e il secondo dei tre duetti chitarra-batteria è la volta di un altro brano ben noto e spesso eseguito in concerto, "Sharleena," qui nella sua prima versione (in quella originariamente pubblicata su LP il brano sarà reinterpretato dalla nuova formazione dei Mothers con Volman e Kaylan) con un corposo intermezzo strumentale con assoli di violino e chitarra. Un montaggio leggermente differente del brano era stato pubblicato su The Lost Episodes. Il CD si chiude con altri due preziosi brani strumentali inediti: il primo, "Khaki Sack," risale al periodo dei Mothers che lo eseguirono dal vivo in alcune occasioni, mentre il secondo, "Twinkle Tits," era stato scritto per questa formazione, ed era noto per la sua versione live pubblicata sul bootleg del concerto all'Olympic di Los Angeles. Anche qui, il tema è solo un pretesto per dare via libera a una serie di assoli di chitarra e violino in una delle numerose jam infuocate che costituiscono la maggior parte dell'album e ne fanno il degno seguito del box The Hot Rats Sessions.

Se il primo dei tre CD, dedicato alle versioni dei brani già più o meno approntati per una eventuale pubblicazione, contiene già numerose chicche, è nei due CD successivi che troviamo le vere perle, con i master non modificati e alcuni altri bonus. Il secondo CD si apre con una take di "Chunga's Revenge," 16 minuti di jam con gli assoli di Underwood al sax, Sugarcane all'organo e Zappa alla chitarra (parte del suo solo è stato utilizzato nel montaggio finale originariamente pubblicato). Dopo una take alternativa di "Love Will Make Your Mind Go Wild" arriva un altro dei vertici di questa collezione, "Transylvania Boogie," il brano che apriva l'album del 1970 con uno dei più begli assoli zappiani di sempre, qui nella versione integrale di ben 18 minuti, con gli ultimi 5 che costituiscono la versione rilasciata su disco. Abbiamo poi il master non modificato di "Sharleena" di 15 minuti, con un assolo di chitarra più lungo della versione pubblicata su The Lost Episodes, un diverso montaggio del medley "Work With Me Annie/Annie Had A Baby" e un'altra lunga take di "Twinkle Tits" preceduta da una falsa partenza.

Il terzo e ultimo CD si apre con "The Clap," in due parti, un assolo di Zappa alle percussioni varie con sovraincisioni. Dei 15 minuti complessivi ne utilizzerà solo 1 minuto e 23 secondi sull'album. Troviamo poi il master integrale del duo chitarra/batteria "Tommy/Vincent Duo III," con Zappa che comincia col basso elettrico prima di passare alla chitarra. Segue un'altra lunga take di "Chunga's Revenge," quasi 20 minuti dai quali è stata tratta la maggior parte della versione pubblicata (incluso il famoso assolo di sax alto elettrificato con pedale wah-wah). La raccolta si conclude con alcune curiosità: "Halos and Arrows" è quello che rimane di un esperimento chitarristico in cui Zappa suona tutti gli strumenti, trovato alla fine del nastro multipiste, mentre "Moldred" consiste di alcuni segmenti del duo Tommy/Vincent montati insieme con una parte di basso sovraincisa dallo stesso chitarrista. L'ultimo brano è una ripresa più veloce (e più breve) dell'iniziale "Funky Nothingness," che chiude il cerchio.

Chi ha amato gli album Hot Rats e Chunga's Revenge non può farsi mancare questo loro imperdibile complemento, sicuramente uno dei migliori inediti zappiani postumi in assoluto, sia per la qualità della musica (per molti, compreso chi scrive, il periodo 1969-1972 ha rappresentato il picco della creatività del chitarrista), che per la possibilità che offre di dare uno sguardo più ravvicinato al suo metodo di lavoro, e come sapesse estrarre il meglio dall'enorme quantità di materiale accumulato in studio, smembrandolo e ricombinandolo come solo lui era capace. Senza dimenticarci dello Zappa chitarrista, sempre originale e creativo nei suoi assoli come anche qui dimostra ampiamente. Un altro tassello importante che si aggiunge al complesso della sua opera monumentale e apparentemente inesauribile.

Track Listing

CD 1: Funky Nothingness - The Album

Funky Nothingness; Tommy/Vincent Duo I; Love Will Make Your Mind Go Wild; I'm a Rollin' Stone; Chunga's Revenge (Basement Version); Basement Jam; Work With Me Annie / Annie Had a Baby; Tommy/Vincent Duo II; Sharleena (1970 Record Plant Mix); Khaki Sack; Twinkle Tits.

CD 2: Zappa/Hot Rats ’70 Session Masters and Bonus Nothingness

Chunga’s Revenge; Love Will Make Your Mind Go Wild (Take 4); Transylvania Boogie (Unedited Master); Sharleena (Unedited Master); Work with Me Annie/Annie Had a Baby (Alternate Edit); Twinkle Tits (Take 1, False Start); Twinkle Tits (Take 2).

CD 3: Zappa/Hot Rats ’70 Session Masters and Bonus Nothingness

The Clap (Unedited Master-Part I); The Clap (Unedited Master-Part II); Tommy/Vincent Duo (Unedited Master); Chunga’s Revenge (Take 8); Halos and Arrows; Moldred; Fast Funky Nothingness.

Personnel

Frank Zappa
guitar, electric
Ian Underwood
organ, Hammond B3
Additional Instrumentation

Frank Zappa: vocals, drums, percussion; Sugarcane Harris: organ, vocals; Ian Underwood: woodwinds, piano, rhythm guitar.

Album information

Title: Funky Nothingness | Year Released: 2023 | Record Label: Zappa Records


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