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New Zion Trio: Fight Against Babylon

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New Zion Trio: Fight Against Babylon
Anche i musicisti più eclettici e instabili hanno una loro intima poetica.

Ecco scoperta quella di Jamie Saft, tastierista, manipolatore sonoro, produttore. Onnivoro in quanto a frequentazioni e come performer—dalla fucina Tzadik all'heavy metal, dal jazz progressivo alla musica contemporanea di derivazione europea—Saft sembra confessarsi intimamente con questo New Zion Trio, completato da Larry Grenadier al basso e Craig Santiago alla batteria.

La musica essenziale, distillata, che sgorga dai solchi di Fight Against Babylon non è certo una divagazione tra i mille altri progetti di Saft: ne rappresenta anzi il nucleo centrale, velato fino a qualche tempo fa ed ora proposto con orgoglio, anche a sentire di persona i commenti dell'autore. Le composizioni sono sostenute da ritmi giamaicani, reggae e dub, ma non si riducono a una fusione tra essi e il jazz, come parrebbe a un primo superficiale ascolto. La riflessione di Saft guarda allo storico dualismo tra Sion e Babylon (libertà utopica contro oppressione) e alla relativa interpretazione africana del tema secondo la quale Sion sarebbe in Etiopia. Interpretazione ripresa e ampliata in Giamaica dai Rastafariani. Il corto-circuito Sionismo-reggae è presto fatto.

Ma al di là di queste curiosità storiche è la musica a parlare e a definire un vocabolario sintetico, piuttosto ripetitivo, frutto comunque di sincere elaborazioni di sintesi, che Saft realizza con gusto e discrezione. Un bassista jazz come Grenadier e un batterista reggae come Santiago forniscono un supporto ritmico ondeggiante e ibrido, indefinibile. E il prologo del'album, "Slow Down Furry Dub" riassume bene le caratteristiche dell'intera opera. Un nucleo melodico mediorientale (sefardita?), un passo da habanera, il levare tipico del dub, una narrazione malinconica. Se non fosse per la scansione ritmica saremmo dalle parti del Sephardic Tinge di Anthony Coleman, splendido disco dalle tematiche affini.

I successivi capitoli scavano ulteriori sfumature di questo territorio sonoro, accelerandone i battiti ("Niceness"), diradandone gli accenti ("The Red Dies," con la parte percussiva solo di hi-hat e bordo del rullante), esaltandone le interne possibilità decorative ("Ishense") Jamie Saft si concentra alle tastiere puntando su un doppio accordo in minore, d'atmosfera, che indaga con un profluvio di arpeggi, anche i più convenzionali e ammiccanti, come al Fender Rhodes nella mimetica "Hear I Jah". È un pianismo ambiguo, che scorre dall'intimismo al gioco citazionista, che ciascun ascoltatore interpreterà a suo modo.

Il repertorio, davvero limitato nel linguaggio, può fungere da trampolino per intense esibizioni live. Speriamo allora di vedere al più presto il New Zion Trio in scena.

Track Listing

1. Slow Down Furry Dub; 02. Niceness; 03. The Red Dies; 04. Gates; 05. Hear I Jah, 06. Ishense; 07. Lost Dub; 08. Fire Blaze. Composizioni di Jamie Saft.

Personnel

Album information

Title: Fight Against Babylon | Year Released: 2012


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